mercoledì 5 marzo 2014

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Riceviamo e pubblichiamo alcune considerazioni di un tifoso amaranto, alias Duntratto Pisella, iscritto al gruppo Facebook Area Amaranto. Ci è sembrato opportuno pubblicare sul sito la sua lunga ed articolata riflessione sulla situazione ambientale e sulla gara di sabato. Buona lettura.
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PREMESSA – Il lavoro del giornalista (anche sportivo) è concettualmente diverso, ad esempio, da quello del panettiere: il pane cattivo fa male solo a chi lo mangia, le opinioni cattive fanno male a tutti. Evidenziare i comparati, la malafede o anche qualcosa di peggio non sarebbe altro che trovare alibi ai giornalisti per le loro letture sbagliate, e questo, per quanto possa essere anche sociologicamente interessante, non contribuirebbe a difendere la nostra passione. Al tifoso non deve interessare perché i giornalisti dicano cose sbagliate, ma deve interessare solo che dicano cose giuste; quando è evidente che non lo fanno, in un contesto mediatico così scadente e monocorde, è costretto lui stesso (o addirittura tristemente la società, come nel caso del fuorigioco sul 2-1 del Varese) a puntualizzarle. Ci sono una serie di spunti di riflessione, che scaturiscono dalla partita di sabato, ma ovviamente non solo, che per me meritano di essere riveduti.

LA PARTITA – La qualità del gioco è un punto strettamente soggettivo: a qualcuno può piacere il catenaccio, ad altri Zeman, a qualcuno può piacere la difesa a 4, ad altri a 3. Quello che è invece oggettivamente sbagliato è dire che la Reggina di sabato era la copia di quella vista con Atzori e Castori. Nei primi 60 minuti, la Reggina ha realizzato un paio di reti e creato almeno un paio di altre occasioni da gol (quelle di Maicon e Di Michele su tutte) nitide, contro un avversario che (come la stampa invece ha evidenziato in questo caso in maniera solerte) ci aveva comunque messo in difficoltà, specie sulla nostra fascia sinistra. Insomma, nonostante un avversario consistente (qui invece la stampa ha dimenticato di ricordare che solo un girone fa lo stesso avversario ci aveva battuto con l’uomo in meno), la Reggina era riuscita a girare dalla sua l’inerzia della partita: qualunque osservatore attento avrà notato che nel primo quarto d’ora del secondo tempo il Varese palleggiava in maniera completamente inoffensiva, senza dare mai l’impressione di poter riaprire la gara, lasciando le ripartenze alla Reggina che invece sembrava poter chiuderla, riuscendo a rendersi anche pericolosa o anche pericolosissima. Quale è il break della partita? Il gol casuale (vedasi come nasce la punizione) e soprattutto irregolare del 2-1. E quindi passiamo al punto seguente.

GLI ERRORI ARBITRALI – La stampa, come già dopo Novara (dove gli arbitri sono riusciti a fare addirittura peggio di sabato), non enfatizza gli errori arbitrali subiti, ma anzi li sminuisce, con la motivazione che non bisogna attaccarcisi, ma evidenziare gli errori amaranto. E’ certamente vero che la Reggina sabato avrebbe potuto vincere nonostante gli errori arbitrali subiti, ma la domanda è un’altra. Il giornalista che – da quando s’è reso conto della “mala parata” del campionato (settembre) sino ad oggi – non ha fatto altro che evidenziare l’inadeguatezza dell’organico alla categoria, ora come può pretendere che lo stesso organico sia addirittura più forte anche di difficoltà esterne come indiscutibili e ripetuti gravi errori arbitrali? Il punto è che, nelle ultime 3 gare, la Reggina avrebbe meritato una classifica diversa alla luce di quelle che sono state le sue prestazioni, comprensive degli errori dei calciatori e dello staff tecnico.

GLI ERRORI DELLO STAFF TECNICO – In coincidenza di entrambe le sconfitte della sua squadra, da uomo di calcio abituato ad un confronto pratico e schietto, e non schiavo della necessità di dover vendersi al grande pubblico, Gagliardi ha riconosciuto alcuni errori nell’impostazione e nella gestione delle due gare (in particolare, la rinuncia a Strasser a Novara e la mancata sostituzione di Barillà col Varese). Una tale apertura al confronto è rara a queste latitudini, e avrebbe dovuto rappresentare una imperdibile occasione di crescita per la stampa locale, che, invece, è sembrata non aspettare altro che sbranare la preda che le si era gentilmente servita su un piatto d'argento. Il paradosso sta però nella goffaggine con cui certa stampa locale non ha saputo sedersi alla tavola apparecchiata, cianciando di gol su calcio piazzato presi in fotocopia (ignorando che se la difesa mette 2/3/4 avversari in fuorigioco su punizione, allora s'è mossa bene, anziché no) ed insistendo su quella benedetta mancata sostituzione di Barillà, che ci sarebbe costata la gara. Che Barillà andasse sostituito è probabilmente vero, ma per motivi esclusivamente tattici. Nel momento in cui viene modificata la posizione in campo di Barillà, quei motivi tattici vengono meno: se questi, poi, si fa buttare fuori per un secondo giallo derivante da un eccesso di furore agonistico (come può essere un mancato anticipo sul portiere in uscita), è tutto un altro paio di maniche, a meno che non si voglia pensare che ogni ammonito debba essere immediatamente sostituito, ma a quel punto bisognerebbe modificare il regolamento perché 3 cambi sono decisamente pochi.

L’APPROCCIO DI GAGLIARDI – Mentre sui calciatori e sulla tifoseria hanno avuto un effetto evidentemente positivo, i modi di Gagliardi sembrano non riscuotere particolare successo invece tra alcuni giornalisti, che, quando non possono astenersi dal dare le notizie (come in occasione della intensa conferenza di venerdì), provvedono a corredarle da commenti inopportuni, o addirittura offensivi (per inciso, trovo molto più "cabarettistico", oltre che sportivamente controproducente, l'atteggiamento di quel mister che si batte il petto sotto la curva dopo aver additato questo o quel singolo calciatore a seguito di ogni sconfitta). Insomma, a questo gruppo si possono fare vari appunti, ma non quello della "fragilità psicologica". Considerando la buona reazione agli svantaggi contro Juve Stabia, Trapani ed anche Varese, questa squadra evidenzia entusiasmo e furore simili a quelli che la tifoseria sta recuperando, anche se con gli eccessi che hanno portato al 3-4 sabato.
Duntratto Pisella
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