giovedì 7 gennaio 2016

TATTICAMENTE Reggio Calabria-Aversa Normanna 2-1

L’azione del gol dell’Aversa nasce qui, una squadra messa non male, peggio. Spazi tra i reparti per ricevere (cerchio verde su chi riceverà comodamente), squadra lunga talmente tanto che nell’inquadratura ampia non compaiono tre difensori.

Eccoli i reparti che mostrano tutta la staticità di un assetto difensivo impalpabile.

Da lì palla sulla fascia, due contro due, con il portatore di palla (Felleca) che si dirige verso il compagno (Del Prete).

Gli passa il pallone, da qui in poi diventa tutto imbarazzante.

Dopo aver ricevuto il pallone, il terzino destro Del Prete effettua un “dai e vai” scattando verso il fondo. I nostri sono fermi, senza movimenti difensivi organizzati: se questi sono errori individuali, lo sport praticato sono le bocce, dove c’è chi gioca e chi guarda, in questo caso sezione raffa poiché più grosse. Qui si muovono male complessivamente, o si aggredisce assieme o si marca a uomo, né l’uno né l’altro, si guarda.

Del Prete arriva sul fondo e mette un pallone delicato in mezzo, qui per proseguire con le osservazioni statiche, arriverà il gol del giocatore dentro il rettangolo (Esposito) ma se non avesse segnato lui lo avrebbe fatto l’altro indicato sempre in arancione cioè Diallo, il sosia di Ebagua.

In quella passività difensiva Maesano neanche salta, colpo di testa semplice davanti alla porta; dietro, se la palla fosse passata, ci sarebbe stato il sosia di Ebagua che con un semplice movimento indicato in rosso aveva evitato l’ostacolo De Bode.
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Rigore del pari, contatti in area, il primo contatto è indicato dalla freccia arancione, con trattenuta da dietro del difensore in ritardo.

Passa il pallone, mentre i primi sono già a terra, altra trattenuta sul braccio sinistro di De Bode.

L’arbitro fischia il rigore, si vede chiaramente.

Infatti indichiamo esultanze da un lato e disperazione dall’altro ma invece indica il centrocampo chiamando fallo in attacco. Da lì in poi è una contrattazione collettiva con contrastanti pareri che conduce agli undici metri del dischetto.

Dopo aver spiazzato il portiere, Oggiano, avvolto dalla felicità, si produce in questo salto tipico da bagnasciuga.
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Finché c’è stata parità numerica la gara è stata questa, con alcuni semplici passaggi, soprattutto a sinistra, l’Aversa era pericolosa, qui colpiscono con Felleca prima Ventrella e poi la traversa.
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Prima espulsione: su un lungo lancio da dietro, il bravo Felleca azzarda un aggancio al volo guardando il pallone e non avvedendosi dell’intervento del difensore.

Ne esce uno scontro sostanzialmente involontario che lo porta fuori dal campo per rosso diretto.
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Questa è la seconda espulsione: Porcaro è in cattivo equilibrio quando cerca un anticipo difficile, sapendo che la palla è passata lascia volontariamente la gamba alta ed abbatte Oggiano, questo è indiscutibile come rosso diretto e l’immagine non lascia spazio a dubbi.
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Il 2-1 di Maesano che sugli sviluppi di un corner deviato dal portiere sotto la traversa, interviene e gira verso la porta, l’estremo difensore avversario la respinge dentro, il pallone oltre la linea bianca è indicato dalla freccia.
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