Dopo la gara di Bari, tanti
commenti all’evento riportavano un concetto che sintetizziamo con la frase più
ricorrente: “alzi la mano chi se l’aspettava”. Il nostro ottimismo, come goccia
in un oceano, era passato quasi inosservato. Nessuno vuole fare il fenomeno,
non è nostra intenzione simulare indovini, però partiamo da questo diverso
approccio alla gara per stigmatizzare il solito pessimismo cosmico che circonda
l’ambiente, anche quando ci dovrebbe essere quantomeno un punto interrogativo.
Nel campo si è vista una
Reggina compatta, guardinga e troppo schiacciata nella seconda fase della gara,
dopo un primo tempo dove aveva lasciato al Bari solo un contropiede. Proprio il
contropiede è mancato a noi al San Nicola, troppi palloni buttati (Dall’Oglio)
ed alcune mancate aperture (su Fischnaller), questo è un aspetto da rivedere
con cura perché il frutto della fase buona difensiva è rappresentato proprio
dagli spazi che, con i veloci Maicon, Fischnaller e Di Michele, vanno sfruttati
al meglio.
Le dichiarazioni di
Gagliardi, nel dopo gara di Bari, erano ovvie ma, nonostante la loro
concretezza e realtà, qualcuno è riuscito anche a scandalizzarsi, perché la
normalità non è ben vista a queste latitudini. Cosa doveva dire il co-artefice
di una ripresa psicologica e fisica che ha risollevato prima di tutto il morale
dei giocatori, infondendo fiducia ad una formazione che era abituata a sentirsi
dire dal proprio “condottiero” che era scarsa e da cambiare nel mercato?
Misteri del calcio! A tal proposito ci aiuta la prestazione di Adejo, finito in
panchina nella precedente gestione ed invece autore di una gara praticamente
perfetta, lui rappresenta uno degli esempi di ciò che stiamo raccontando. Per
non citare il francesino Pambou, ragazzo presente anche in ritiro, non vogliamo
andare oltre…
Il Lanciano è una discreta
squadra allenata benissimo. Sin dall’inizio i loro uomini di campo hanno
puntato sulla prestazione, sul gioco, sulla mentalità; il tutto ha dato i
frutti sperati in un campionato, quello cadetto, che premia l’organizzazione e
le idee chiare da sempre. La nostra confusione del girone d’andata rappresenta
proprio tutto l’opposto di ciò che serve in B. Ci siamo impelagati con due
conduzioni: uno sponsorizzato ed inadeguato, sul quale abbiamo già scritto fin
troppo; l’altro osteggiato e remissivo, al quaglio, con una penosa retromarcia
sul modulo.
All’andata accadde quello
che tutti ben ricordano: partita giocata male, pareggiata in extremis,
dichiarazioni inopportune. Cercando di rivedere il passato da altra
prospettiva, non pare normale che in tre partite disputate, nella storia di
Reggina e Lanciano, ci siano due vittorie loro ed un pari “rubacchiato” a fine
gara e, visto il passato delle due squadre, anche l’attuale classifica appare assurda.
Nel
calcio mercato il presidente ha cercato di fare uno sforzino e qualcuno si è
confuso col nome: nel pomeriggio è arrivato il portiere Azizi (dalla Reggiana), mentre in serata è andato in porto lo scambio Dumitru-Rigoni. Rigoni troverà Djuric al Cittadella, quel Djuric marcato in Trapani-Reggina. Dumitru in dialetto è Limitr: Micheli e Limitri è la nuova coppia d'attacco amaranto!
Tornando al campo serve la
continuità, occorre la stessa unione di intenti di Bari, dove ogni calciatore
ha aiutato il compagno che usciva o finiva fuori posizione dopo un attacco. La
strada è quella del sacrificio fisco e tattico, l’abbiamo scritto una settimana
fa che si può risalire, figuriamoci adesso dopo quella prestazione. A fine
partita, come dice Gagliardi, speriamo di poter dire: “Gliel’abbiamo appoggiata
pure a loro!”.
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