mercoledì 16 aprile 2014

DOMANI PALERMO-REGGINA (ORE 20.30)

Dopo il pugno allo stomaco della partita di Padova, che ci ha fatto barcollare ma lasciato ancora in piedi, arriva un avversario alto, grosso, sereno e persino ben voluto.  Uscirne indenni è difficile ma non impossibile: un colpo ben assestato o la capacità di non farsi stringere nella morsa potrebbero essere due chiavi per salvarsi da questo scontro. La gara di Palermo inevitabilmente riporta i ricordi all’andata, a quel fallo di mano sotto i riflettori, che tutti hanno visto tranne (forse) chi era pagato per vederlo (o no). Una gara di quelle che potevano segnare una svolta ma che, come a Novara, sono state indirizzate verso un risultato ingiusto.

La partita di Padova ha mostrato una difesa reggina troppo bassa e staccata dal resto della squadra, in difficoltà su tante situazioni di gioco ed a volte in pericolosa parità numerica con gli attaccanti. In mezzo le cose non sono andate diversamente, nessuno dei tre centrocampisti ha interpretato bene le due fasi di gioco. I due trequartisti sono risultati in abbondanza poiché già ci risulta complicato andare a trovare Sbaffo, che è del ruolo, figuriamoci recapitare la palla a Fischnaller, che lì non è nel suo ruolo. In quelle condizioni la punta corre a vuoto e tocca pochi palloni. Detto degli aspetti negativi, c’è qualcosa di buono che rimane dopo la gara, ossia quella voglia di andare a prendersi il risultato, come a Pescara, come col Modena in casa (casualmente sono terminate tutte 2-2).

A proposito di gol, si ritorna alla banale ma reale considerazione che siamo in grado di far gol a chiunque, anche al Palermo, il problema sono i gol subiti, da lì passano tutte le possibilità di salvezza. Siccome mancano Maicon e Pambou, supponiamo un ritorno di Ipsa, con Adejo terzino per irrobustire una difesa che è sembrata sguarnita nell’ultima uscita. Non sono state un caso le contemporanee brutte prestazioni dei centrali difensivi. In mezzo al campo, Strasser e Dall’Oglio potrebbero fare reparto in due, anche contro tre avversari (il Palermo dovrebbe giocare col 3-5-2). Una lettura del genere porterebbe un vantaggio in fase offensiva sulle fasce, soprattutto quella sinistra (viste le caratteristiche di Barillà o Foglio, rispetto ad Adejo) che a quel punto compenserebbe quella in mezzo al campo. Il ragionamento si chiuderebbe con un uomo in grado di sfruttare quella posizione a sinistra ed il primo che ci viene in mente è Dumitru. Dall’altra parte Fischnaller, un pochino più isolato rispetto al compagno (terzino-arretrato), potrebbe comunque cavarsela viste le sue doti di recupero e sacrificio.  Questa disposizione porterebbe i due giocatori più tecnici (Sbaffo - Di Michele) a stretto contatto, potrebbe uscirne qualcosa di buono.

Ovvio è che i tecnici potrebbero andare oltre tutte queste considerazioni e proporre un diverso schieramento, magari migliore, speriamo non peggiore. Potrebbero rimanere con l’ormai classico 4-5-1 ed a quel punto, fermo restando gli altri, Barillà andrebbe a giocare come mezzala di centrocampo, Contessa (Foglio) terzino sinistro e Sbaffo alto a destra. In ogni caso la valutazione sul loro operato rimane sospesa fino al risultato finale, tocca a loro contribuire, con scelte ed idee, ad una salvezza per noi ancora possibile. Tra i pochi ad averli osservati senza pregiudizio, abbiamo la certezza che i danni sono stati fatti in precedenza, ma anche la consapevolezza che un modo per uscirne in B c’era al momento dell’assunzione dell’incarico e c’è anche adesso.   

Rimane da considerare l’elevato valore complessivo dell’avversario, abbiamo però l’ardire di supporre che l’altezza di quest’asticella non sia inafferrabile, sempre che compattezza di squadra e concentrazione assoluta accompagnino la nostra formazione in campo al Barbera. A tutto ciò andrebbe aggiunto, date le considerazioni ambientali, sin dall’avvio, un certo atteggiamento “cazzuto”. Otto giornate al termine, penultimi in classifica, partita dura in casa della capolista con distacco, pubblico avverso, arbitro speriamo all’altezza; se c’è una partita dove si può dimostrare qualcosa in più eccola.

È questa!
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