L’AUTONOMIA DI COZZA
Oggi Reggina-Casertana:
dopo 19 anni è Serie C
Ci
siamo, dopo vari tentativi falliti, la Reggina è riuscita a ripartire dalla C
(Lega Pro se volete), ci è riuscita dopo una delle stagioni peggiori della sua
storia. Dopo un buon avvio, con otto punti in quattro partite, noi per primi ci
eravamo illusi, pensavamo che la strana coppia Zanin-Gagliardi potesse
riacciuffare una categoria persa ancor prima che andassero al timone. Proprio
loro però, invece che adeguare il contesto alle esigenze della propria
imbarcazione, si sono via via spenti e fatti trascinare dalle onde, perdendo
bussola e partite, fino alle scadenti promozioni dei giovani impiegati in
perfetto stile Mastrota. La retrocessione matematica è avvenuta simbolicamente
senza giocare per effetto di una delle tante marachelle del “patron”. Le penalizzazioni
sono ormai di casa qui, ne subiremo ancora in questo campionato, sperando che
un giorno qualcosa cambi.
Dopo
la retrocessione e le penalizzazioni, nell’anno cento non ci siamo fatti
mancare un piano di ristrutturazione del debito ed una rateizzazione con il
fisco, praticamente debiti per almeno altri cinque anni. Mai come quest’estate
la Reggina è stata vicina al fallimento, tutto grazie ad una cattiva gestione
pluriennale che in pochi si son permessi di sottolineare. Come se non bastasse siamo stati inondati da
news, indiscrezioni, fonti sicure, e poi da giornali e siti per un ipotetico
ripescaggio riguardante la nostra squadra. Con una formazione tutta da
preparare, l’attenzione è stata artatamente spostata verso il tema riammissione
in B. Il risultato è il solito: ci abbiamo preso solo noi nell’Area Amaranto!
Tornando
alla squadra dobbiamo soffermarci sulla gestione tecnica, sull’organico e sulla
preparazione. Non ci sarebbe molto da dire perché Cozza non è ancora un
allenatore, la preparazione non è stata fatta e l’organico è carente.
Volendo
aggiungere qualcosa di nostro, cari lettori che avete avuto la pazienza di
leggere fin qui, vi scriviamo il tema tecnico o per meglio dire la scommessa di
fine 2014. In pratica Cozza ha chiesto a Foti di poter far lui fino a dicembre.
Anche Mazzarri fece qualcosa di simile ma con una variante che fa tra i due
tutta la differenza del mondo, il tecnico toscano chiese due mesi di
“autonomia” ma all’esito di risultati negativi, si sarebbe dimesso. Questa è
tutt’altra storia, con una domanda implicita: ma se non va come dice lui, starà
in panchina a fare cosa? Intanto il primo effetto è stato l’allontanamento di
Giacchetta dalla prima squadra, l’acquisto di qualche pupillo come Masini ed
una certa autonomia dialettica fino a qualche giorno fa; poi, da tecnico che
“pretendeva” acquisti, si è trasformato, con la magnifica piroetta di Gioia
Tauro, nel più incallito degli aziendalisti: la squadra va bene così!
In
attesa della chiusura del mercato sospendiamo ogni giudizio sull’organico, per
quel che riguarda la preparazione atletica vedremo se tutte le teorie
riguardanti l’altura ed il suo clima possono essere smentite dal centro
sportivo amaranto. Il precampionato è stato pessimo, la Coppa Italia è andata
via proprio con la Casertana avversario odierno. Nulla di trascendentale,
tipica squadra da serie C che con un pizzico di qualità si batte
tranquillamente. Si giocherà come al solito in uno stadio semivuoto, potrebbe
cambiare qualcosa con una partenza sprint, il derby alla terza è il miglior
trampolino.
Buon
salto a tutti.
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