domenica 31 agosto 2014










L’AUTONOMIA DI COZZA
Oggi Reggina-Casertana: dopo 19 anni è Serie C

Ci siamo, dopo vari tentativi falliti, la Reggina è riuscita a ripartire dalla C (Lega Pro se volete), ci è riuscita dopo una delle stagioni peggiori della sua storia. Dopo un buon avvio, con otto punti in quattro partite, noi per primi ci eravamo illusi, pensavamo che la strana coppia Zanin-Gagliardi potesse riacciuffare una categoria persa ancor prima che andassero al timone. Proprio loro però, invece che adeguare il contesto alle esigenze della propria imbarcazione, si sono via via spenti e fatti trascinare dalle onde, perdendo bussola e partite, fino alle scadenti promozioni dei giovani impiegati in perfetto stile Mastrota. La retrocessione matematica è avvenuta simbolicamente senza giocare per effetto di una delle tante marachelle del “patron”. Le penalizzazioni sono ormai di casa qui, ne subiremo ancora in questo campionato, sperando che un giorno qualcosa cambi.

Dopo la retrocessione e le penalizzazioni, nell’anno cento non ci siamo fatti mancare un piano di ristrutturazione del debito ed una rateizzazione con il fisco, praticamente debiti per almeno altri cinque anni. Mai come quest’estate la Reggina è stata vicina al fallimento, tutto grazie ad una cattiva gestione pluriennale che in pochi si son permessi di sottolineare.  Come se non bastasse siamo stati inondati da news, indiscrezioni, fonti sicure, e poi da giornali e siti per un ipotetico ripescaggio riguardante la nostra squadra. Con una formazione tutta da preparare, l’attenzione è stata artatamente spostata verso il tema riammissione in B. Il risultato è il solito: ci abbiamo preso solo noi nell’Area Amaranto!

Tornando alla squadra dobbiamo soffermarci sulla gestione tecnica, sull’organico e sulla preparazione. Non ci sarebbe molto da dire perché Cozza non è ancora un allenatore, la preparazione non è stata fatta e l’organico è carente.

Volendo aggiungere qualcosa di nostro, cari lettori che avete avuto la pazienza di leggere fin qui, vi scriviamo il tema tecnico o per meglio dire la scommessa di fine 2014. In pratica Cozza ha chiesto a Foti di poter far lui fino a dicembre. Anche Mazzarri fece qualcosa di simile ma con una variante che fa tra i due tutta la differenza del mondo, il tecnico toscano chiese due mesi di “autonomia” ma all’esito di risultati negativi, si sarebbe dimesso. Questa è tutt’altra storia, con una domanda implicita: ma se non va come dice lui, starà in panchina a fare cosa? Intanto il primo effetto è stato l’allontanamento di Giacchetta dalla prima squadra, l’acquisto di qualche pupillo come Masini ed una certa autonomia dialettica fino a qualche giorno fa; poi, da tecnico che “pretendeva” acquisti, si è trasformato, con la magnifica piroetta di Gioia Tauro, nel più incallito degli aziendalisti: la squadra va bene così!

In attesa della chiusura del mercato sospendiamo ogni giudizio sull’organico, per quel che riguarda la preparazione atletica vedremo se tutte le teorie riguardanti l’altura ed il suo clima possono essere smentite dal centro sportivo amaranto. Il precampionato è stato pessimo, la Coppa Italia è andata via proprio con la Casertana avversario odierno. Nulla di trascendentale, tipica squadra da serie C che con un pizzico di qualità si batte tranquillamente. Si giocherà come al solito in uno stadio semivuoto, potrebbe cambiare qualcosa con una partenza sprint, il derby alla terza è il miglior trampolino.

Buon salto a tutti.
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