LA TRASFIGURAZIONE DEI RUOLI
Foti,
come previsto, ha esautorato Cozza dalla gestione tecnica della squadra
Il
tifoso, secondo alcuni, deve solo pagare ed applaudire senza essere critico
Settima giornata di campionato, arriva il secondo derby
stagionale, ancora in casa contro una squadra, il Cosenza, che in classifica
sta dietro a Paganese e Messina, tanto per introdurre subito il tema del valore
dell’avversario.
Lillo Foti in panchina a
Castellammare di Stabia
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La Reggina arriva a questa gara dopo un cambio di gestione
tecnica più che di modulo, infatti, dopo la partita col Messina, era solo da
stabilire la data e l’ora dell’esordio stagionale del modulo presidenziale.
Tutto è avvenuto a Castellammare di Stabia: il caso* dovuto alla squalifica di
Cozza, andato in tribuna a litigare con gli stabiesi, ha voluto che la stucchevole
trasfigurazione dei ruoli fosse anche visiva oltre che sostanziale. Si è visto
il presidente in panchina col suo modulo, annunciato due giorni prima ai
giornali (dimostrando di adeguare meglio l'organico alla formazione schierata), che perde la gara e, nei giorni successivi, difende la prestazione
come qualsiasi allenatore cui brucia la sconfitta.
Posto che il pallone nasconde sempre verità o sotterfugi che non
possono essere sempre letti o capiti per tempo dai tifosi, l’idea di massima che
ci siamo fatti è quella che comunque sia finita l’autonomia del tecnico di cui
parlavamo ad inizio stagione. Tra risultati deludenti (tranne Pagani), derby
perso, prestazioni di alcuni (Aquino), delusione per altri voluti da Cozza
(Crescenzi e Masini), pare proprio che il gong sia suonato subito dopo la
sonnolenta gara col Barletta.
Ciccio Cozza litiga in
tribuna a Castellammare
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La partita di Castellammare è stata decisa da due episodi,
quello individuale è stato ammesso ieri in conferenza stampa, quello collettivo
naturalmente no. Riportiamo la frase per come è stata detta: «A Castellammare abbiamo fatto bene e il vero
errore è sul primo gol, mentre sul secondo eravamo messi bene». Noi la
pensiamo in modo diverso, nel nostro giornalino del lunedì c’è
l’approfondimento del gol in questione.
Inutile ritornarci anche perché non c’è nessuna voglia di andare
a contrastare l’opinione di chi dopo ritiro, amichevoli, coppa Italia e 5
giornate di campionato (dalla sesta non è sua) “schiera” Ungaro in difesa tra i
titolari nella partitella. Nulla da dire sul ragazzo, che forse sarà meglio di
tutti quelli che hanno giocato finora, ma il suo coinvolgimento tra i titolari –
proprio adesso – non è credibile dal punto di vista tecnico. Sono cose da
Reggina di Foti, nulla di eccezionale, polli noi ancora a farci il sangue acqua
per quest’andazzo.
Il gol del 2-0 di
Massimo Mariotto nel derby del 1987-1988
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Rimangono per ora indecifrabili altre considerazioni sulla
gestione tecnica. Cozza ha dichiarato: «Masini ha difficoltà perché il 4-3-3
non è un modulo a lui congeniale; il modulo che lo esalta è il 3-4-2-1. Domani
contro il Cosenza ci darà un buon contributo». Resta da capire se domani sarà
3-4-2-1 oppure il classico 3-5-Foti. Inoltre non abbiamo capito il senso di
mandare in settimana Crescenzi in conferenza stampa. Il ragazzo è infortunato, non
si è allenato in settimana e non è stato convocato. In pratica è stato mandato
a prendersi le colpe per il gol subito. Ma se la squadra viene spesso rimproverata
perché è giovane (Crescenzi è tra questi) non dovrebbero essere il presidente-allenatore
e l’accompagnatore-dirigente a fare da scudo ai giovani?
Martin Jiranek,
suo il gol vincente nell'ultima sfida del 2001-2002
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Non sbagliano invece i media, tranne rare eccezioni, che
spargono sapienza attraverso inviti alla pazienza, recriminazioni sulla
sfortuna, appoggio incondizionato senza spirito critico, neanche quello
costruttivo laddove viene troppo difficile elaborare quello oggettivo. Va tutto
bene così, anzi, chi ha perso tempo a leggere le considerazioni scritte in
precedenza dovrebbe pentirsi, se per caso ha riflettuto. Lo faremo anche noi
dopo aver scritto!
Il tifoso non deve pensare, deve tifare, sostenere, a
prescindere da ciò che vede. La sua passione deve incanalarsi sui giusti
binari: paghi e applaudi. Qualunque cosa accada si deve essere presenti
(vedremo quanti spettatori in meno rispetto al Messina), sarebbe anche il caso
di sottoscrivere il debito della società, perché la partecipazione con
biglietti ed abbonamenti può anche non bastare se hai veramente a cuore la
società. Messaggi chiari in tal senso arrivano da tutte le parti, giornali,
radio, tv.
Ormai chi cerca di ragionare sul calcio viene “subitamente”
indicato come bastian contrario nei migliori casi, portatore sano di sfiga nei
peggiori. Tocchiamoci cari amici lettori che avete la simpatia di cliccare sul
nostro blog (un giorno conteremo i click e vi faremo scoprire alcuni dati
comparati…), la sfortuna s’interrompe così, con la fedeltà incanalata. Solo con
la partecipazione acritica si possono risollevare le sorti amaranto ed uscire
dalla palude in cui siamo.
Cazzo c’entra un tecnico capace che faccia calcio, noi abbiamo un
condottiero (Foti) che detta la linea, bisogna seguirlo. Da scaramantici, dopo
aver chiuso il pre-partita col Messina con un coro, stavolta ci applichiamo in
un rigoroso silenzio.
* Forse, perché non crediamo più al caso neanche
nei “casi” appunto più banali.
P.S.: La partita di domani sarà trasmessa in diretta televisiva da Video Calabria, canale 13 del digitale terrestre ed in diretta streaming da Lega Pro Channel sulla piattaforma Sportube.tv.
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