venerdì 21 novembre 2014

DOMANI ISCHIA-REGGINA (Ore 14, diretta Lega Pro Channel)

È FACILE CRITICARE FOTI ADESSO
Peccato che a farlo siano quelli che nel post Mazzarri esultavano con lui
Parte l’era Tortelli: l’unico rimedio per superare la crisi è fare risultato

Lillo Foti
Dopo le dimissioni di Cozza (onore a lui per il gesto raro) la moda dell’ambiente calcistico reggino ha portato ad un tardivo tiro al bersaglio contro Foti, correlato ai pessimi risultati sul campo anche da parte di chi, ieri, davanti alle briciole di una salvezza risicata in A, non faceva altro che portarlo in carrozza. Permetteteci di non unirci a questo coro perché abbiamo una diversa visione degli aspetti sportivi e societari. Non volevamo partecipare al campionato in corso, mentre molti erano contenti, perché vista la strada che portava alla scelta della guida tecnica, ci spaventavano le possibili cattive figure nei derby; avevamo intravisto la luce, in fondo ad un tunnel lunghissimo, quando l’istituto del Tribunale è stato affiancato alla società.  L’iscrizione al fotofinish è stata accolta come una vittoria e pertanto ogni altra considerazione opposta portava tali pensieri ad essere qualificati come anti-Reggina. Adesso che il campionato è in corso quasi ci si vorrebbe liberare dello stesso, annullando tutto ciò che è stato finora. Il campionato va terminato, con onore e dignità, cercando di centrare una salvezza dovuta e di andare a vincere i derby rimasti.

Lo stadio “Enzo Mazzella” di Ischia, nel 1995 eravamo proprio qui
Che piaccia o no, la Reggina è in difficoltà da tempo, non da quest’anno o dallo scorso, ma da quando la storia andava e arrivavano i migliori risultati dal campo, cioè, i 51 punti dei cittadini onorari. In quel periodo molti dei contestatori di oggi erano sul carro presidenziale; proprio quando s’incassavano plusvalenze spaventose ed invece di investire parte degli introiti, si festeggiava la salvezza in cambio di assordanti silenzi. Noi ci siamo arrivati con qualche mese di ritardo, diciamo tecnico, con i discorsi relativi ai bilanci: il periodo migliore, quello dell’estate post Mazzarri con la vendita di Bianchi al City, lo abbiamo potuto conoscere nelle cifre successivamente. Nel momento in cui abbiamo letto costi d’acquisto irrisori per calciatori, in confronto alle consulenze di mercato abnormi, abbiamo iniziato a farci ed a porre domande scomode che non hanno mai ricevuto risposte.

Pierantonio Tortelli
Per cercare di spiegare la tragica posizione della classifica odierna, “si dice” che l’allenatore rappresenta l’ultimo dei problemi, perché il primo è Foti. Per chi scrive, le malefatte del presidente non spiegano la posizione in classifica (di un organico certamente non da ultimo posto), spiegano invece le scelte sbagliate che stanno a monte, tra le quali anche quella dell’allenatore. Molte volte leggiamo ipotesi di emulazione del fallimento del Bari. L’abbiamo seguito in estate e conosciamo benissimo l’argomento, punti di vicinanza tra le due storie ne esistono ma, scrivendo ciò, non possiamo dimenticare i fatti: l’allenatore ed i giocatori del Bari erano senza società ed hanno ottenuto lo stesso risultati, questo per spiegare che nel calcio, per fortuna ancora, i risultati possono arrivare anche nelle peggiori condizioni.

Finora ci siamo adeguati all’infimo livello tecnico della categoria nel peggiore dei modi, sembrando persino più scarsi di altre pericolanti. Non si guardano mai i nomi dei giocatori delle varie Aversa, Lupa Roma ecc. ecc., si guardano i nostri e si conclude che siamo scarsi! Facile affrontare così la questione, soprattutto quando in panchina c’è una figura gradita, quando invece ci passano altri allora dopo due gare andate male ci si scaglia contro a colpi d’incompetente.

Probabilmente ci sarà una rivisitazione tattica, da fermi estimatori del 4-3-3 zemaniano, siamo consapevoli che ogni tentativo di imitazione sia da programmare in sede di ritiro e con gli uomini adatti a sviluppare il progetto tattico; le improvvisazioni portano confusione e, di conseguenza, i risultati che sono arrivati.  Il nostro organico pecca di un terzino destro e di un centravanti per attuare quel sistema di gioco mentre la strategia tattica peccava dei fondamentali concetti di fuorigioco e pressing. Allora una soluzione intelligente è quella di adeguare il proprio modo di stare in campo alle caratteristiche dei giocatori, cercando di ovviare alle lacune. Il nuovo tecnico Tortelli, con la collaborazione di Padovano, Mozart e degli altri dello staff, tra cui il nuovo preparatore dei portieri, dovrebbe fornire queste soluzioni, nella speranza che la sua apparizione in panchina non sia temporanea.

Il problema dell’attacco è risolvibile rinunciando alle tre punte, quello della fascia destra è più complicato.  Tra i possibili interpreti del ruolo di laterale destro abbiamo: Aquino, Di Lorenzo, Ungaro ed Ammirati, per quel che si è visto, forse soltanto l’ultimo (che ha fatto qualche spezzone) potrebbe cimentarsi nel ricoprirlo con profitto. Da queste pagine da tempo sosteniamo che le prove balbettanti di Dall’Oglio forse sono da ricondurre ad un’attitudine negativa al ruolo affidatogli. Probabilmente il sistema di gioco sarà variato, ritornerà titolare a centrocampo, bisogna vedere dove sarà collocato il siciliano, speriamo che il nuovo tecnico gli assegni compiti da corridore più che da gestore statico di palloni in mezzo al campo. Posto che a sinistra Karagounis ci può stare, a centrocampo crediamo sia l’ora di affidare al giovane Maita le chiavi in cabina di regia, con accanto qualche ragazzo che ci metta anima, cuore e la personalità che serve per giocare senza tanti patemi, con la sfrontatezza di chi è giovane e mette aggressività e tecnica a disposizione della squadra. In difesa si registrerà ancora l’assenza di Camilleri, trovare difensori affidabili in questo momento è complicato, siamo obbligati a puntare sul deludente Di Lorenzo degli ultimi periodi, purché si ritrovi al più presto.

La coperta sembra cortissima e soltanto attraverso un’applicazione collettiva, con una squadra corta si può ovviare al problema. Ungaro e Crescenzi non stanno certamente contribuendo alla causa, qualcos’altro ci sarà (Syku?) oppure non ci resta che sperare in un miglioramento del loro rendimento. In avanti Di Michele ed Insigne rappresentano una coppia a termine per motivi diversi: uno chiude una carriera importante e l’altro parte per una carriera che potrebbe esserlo ancora di più. Entrambi sono accomunati dal periodo definito di partecipazione (fino al termine del campionato) e dalla responsabilità del futuro professionistico della Reggina; potessimo scegliere due attaccanti per la Lega Pro, coerentemente con quanto abbiamo sempre scritto, sceglieremmo proprio loro due.

Si gioca ad Ischia contro una squadra nelle nostre identiche condizioni: scarsi risultati, cambio di tecnico, morale sotto i tacchi. La partita è difficile e va affrontata con la determinazione da ultima spiaggia, bisogna tirare fuori il meglio di ognuno, al nuovo staff il compito di risollevare questa formazione, il rapporto con la gente ed il risultato finale.

Forza e coraggio!
® Riproduzione vietata anche parziale. Consentita solo previa citazione della fonte. Tutti i diritti riservati