sabato 1 novembre 2014

DOMANI REGGINA-AVERSA NORMANNA (Ore 12.30, diretta Lega Pro Channel)

VIETATO SBAGLIARE
Poche chiacchiere e pedalare per una salvezza da conquistare

L’undicesima di andata ci propone un mezzogiorno di fuoco domenicale con una sfida tra penultima in classifica (Reggina) ed ultima (Aversa).  Questo periodo sembra il punto più basso della storia della Reggina di Foti, ancora peggiore della salvezza conquistata con gol di Giacchetta ad Ischia, perché le penalizzazioni, in corso e future, la condizione della squadra, la classifica, fanno cavalcare il pessimismo di tifosi e addetti ai lavori.

Re David Di Michele riparte dalla panchina dopo l'infortunio
Sul come e sul perché si è concretizzata questa parabola discendente se ne sono dette e scritte tante, in queste situazioni un po’ tutti hanno l’analisi più o meno giusta; adesso serve una certa lucidità da parte di tutto l’ambiente, la razionalità di chi gestisce nel proporre qualche soluzione, il sostegno di una squadra in crisi (specie se passa il concetto che sono giovani e scarsi). Durante questi campionati ci siamo spesso chiesti quando sarebbe passata questa lunga nottata, nella consapevolezza che più buio della mezzanotte non potesse fare, abbiamo pensato spesso di poterci avviare verso l’alba. Purtroppo però si trattava di sogni e pertanto ancora oggi non abbiamo compreso se sono le 23.59 o le 24.01, abbiamo però la sensazione che lo scopriremo presto.

Ciccio Cozza cerca di raddrizzare le errate posture
Leggiamo una certa voglia di ricominciare da zero, da parte di tifosi letteralmente stressati da anni di delusioni, saremmo pure d’accordo ma quando ci siamo permessi di sostenere tale concetto nel momento decisivo, cioè, in estate, quando al fallimento ci eravamo realmente avvicinati, abbiamo trovato il deserto attorno a noi perché è stata più forte l’esultanza di poter vedere la Reggina iscritta al campionato, unita alla possibilità di competere (da squadra importante) in tanti scontri contro avversarie storiche. Risultato? Adesso sarebbe meglio fallire e la stagione dei derby finora è un mezzo disastro attenuato soltanto dalla tripletta di Insigne contro il Cosenza. Stiamo regalando gioie ad ogni stadio e formazione che ci ospita, anche quando il tifo amaranto è superiore come a Lamezia, stanno cadendo uno dopo l’altro record di imbattibilità, casalinghi e non, contro squadre che non sono mai riuscite a starci dietro. L’ultimo episodio è il derby di Coppa a Cosenza giocato male e perso peggio (ai rigori).

Nel calcio capita di cadere in basso, l’importante è rialzarsi al più presto. Ci vorrebbe competenza gestionale, con un presidente attento a trasferire valori a ragazzi cresciuti nel “suo” centro sportivo, servirebbe un direttore sportivo per avere quella giusta mediazione tra società e parte tecnica, occorrerebbe avere in panchina un vincente. Si, un vincente, magari antipatico a qualcuno ma di quelli che fanno parlare il campo.  Allenatori antipatici (Gustinetti, Mazzarri, Pillon ecc.) stavano al risultato in modo inversamente proporzionale ai risultati di altri invece molto graditi (la stagione in corso appartiene alla seconda parte della proporzione...).

La contaminazione ambientale, con ovvio danno causato alla squadra, è stata sempre evidente, ancora più grave quando proveniva, in passato, da organi d’informazione muniti del carattere di ufficialità da parte della Reggina. Taluni personaggi, che hanno sempre indirizzato i loro giudizi a seconda della simpatia o meno, oggi, non sapendo come uscire da situazioni imbarazzanti in cui i tifosi stessi li “distruggono” - con argomenti - nelle loro pagine social, puntano il dito contro chi (per esempio noi), a differenza loro, non lucrano sulla passione della gente e non hanno simpatie verso squadre altolocate e strisciate.

Tornando al calcio, la sconfitta di Coppa contro il Cosenza, a differenza di quella in campionato a Lamezia, ha portato ad un silenzio stampa totale, quindi perlomeno ci siamo risparmiati le parole del presidente. Il tutto è durato un giorno poiché dal silenzio di mercoledì al San Vito, si è passati ad un’intervista di Cozza pubblicata venerdì dal Corriere dello Sport, quindi rilasciata il giorno dopo. E’ evidente che la confusione regna sovrana in casa amaranto ed è chiaro che i soliti metodi del cambio di modulo più silenzio non cambiano la classifica.

La partita contro l’Aversa Normanna è importante, ritorna Insigne titolare e Di Michele riappare in panchina, loro due, assieme a Viola, sono punti di forza tecnica che possono risolvere il momento delicato. Vanno utilizzati al meglio senza continui lamenti. Abbiamo il capocannoniere del campionato, non ci risulta che all’epoca di Mino Bizzarri o Davide Dionigi, gli allenatori, da Ansaloni a Guerini, si lamentassero della pochezza offensiva.

Cerchiamo di ripartire da concetti semplici, scegliamo un sistema di gioco che dia sicurezza, facciamo cambi ponderati e non le solite scenette (con ripensamenti repentini che non vengono notati solo da chi non li vuole vedere, ad ogni partita in casa, proprio davanti alla tribuna). Adesso non si può più sbagliare, poche chiacchere e pedalare, c’è una salvezza da conquistare e, se possibile, una dignità da ritrovare…

P.S.: Iddusapi si stringe al dolore di Giovanni Cimino di TuttoReggina per la perdita dello zio.
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