sabato 20 dicembre 2014

DOMANI CATANZARO-REGGINA (Ore 14.30)

UN ORARIO DA LEGGENDA
PER UN DERBY CHE RITORNA
Intanto volano gli stracci tra Foti e “Gazzetta del Sud” per le notizie riguardanti la cessione della Società. Lunedì conferenza stampa alla presenza del Sindaco

Un’uscita di Rosin sotto un gremito settore ospiti
nell’ultimo derby giocato a Catanzaro nel 1990
È iniziata la vendita delle azioni attraverso il cd. azionariato popolare, una sorta di campagna abbonamenti sui debiti, praticamente un modo curioso per tentare di riparare a errori propri col culo degli altri. Avevamo pensato che si soprassedesse a tale operazione ma invece è partita. Sarebbe stato bello fare la stessa cosa quando gli abbonati erano 24.000 ma all’epoca, quando il “porco” era dentro, alla “caddara” non si poteva avvicinare nessuno, neanche per sentirne il profumo.

Durante la settimana c’è stata l’ennesima intervista al presidente che non perde occasione, di qualsiasi cosa discuta, per dare una stoccata a chi osa criticarlo. Tra questi va fatta una corretta distinzione: ci sono quelli dell’ultima ora e quelli che coerentemente lo hanno fatto anche, come si dice, in tempi non sospetti. Tralasciando quest’ultimi che, per amor di patria, hanno accettato persino le accuse di antipatici, ipercritici, invidiosi e tanto altro; ci occupiamo brevemente degli altri che soltanto adesso, quando sembra cambiare il capo, oppure per motivi strettamente personali, hanno aperto una campagna anti-Foti, dopo anni passati a braccetto con lo stesso. Ma la cosa più ridicola è la contestazione retroattiva, cioè, la contestazione che inevitabilmente riguarda periodi in cui proprio tali personaggi lo sostenevano oltre il limite della decenza. Purtroppo il nostro ambiente è anche questo, ce ne dobbiamo fare una ragione così come è ormai assodato che la mancanza di umiltà sia stato il vero motivo di tutto, poi vengono i conti ed il campo, la Reggina è stata affossata dalla presunzione di un uomo, in primis.

Mentre scriviamo leggiamo questo strafalcione, evidenziato in blu, che è uscito oggi in bella vista su “La Gazzetta dello Sport”.

Continuiamo a fare brutte figure. Per un certo senso pietoso, il giornalista a volte corregge alcune espressioni, se realmente sono state dette in quel modo; il problema è che qui è una gara tra intervistato e intervistatore, cosa resta da scrivere se non che Totò e Peppino scherzavano perché erano attori, qui è tutto vero.

Altro giro in settimana, altro gettone. Dall’intervista stavolta su “Gazzetta del Sud” apprendiamo che la Reggina, attraverso un virgolettato del presidente, avrebbe messo in vendita 1.200.000 azioni! Roba che moltiplicata per il valore della singola azione farebbe della nostra squadra un club dal capitale sociale superiore a quello di Real Madrid e Manchester United messe assieme.

Chiaro che il milione e duecentomila rappresenta il valore in euro delle azioni mese in vendita. Sembra che la svolta sia sempre più vicina, da questo punto di vista la giornata di oggi ha sfiorato il grottesco tra articoli e smentite, paradossi e confusione. La sensazione è che la società Reggina sia ormai un pozzo senza fondo. Lunedì nella conferenza stampa congiunta con il Sindaco ne sapremo certamente di più.

Meglio tornare al calcio, ultima gara di quest’annata da incubo, il centenario per fortuna è andato, non se ne poteva più, speriamo che il 2015 rappresenti la chiusura di un lungo periodo estremamente tormentato sotto tutti i punti di vista. Il Catanzaro era stato costruito per vincere il campionato anche attraverso i play-off, i risultati per loro sono molto deludenti, cambiato Moriero non hanno migliorato le prestazioni, anzi stanno andando se vogliamo anche peggio. C’è una certa insofferenza societaria nei confronti dell’ambiente giallorosso, non siamo ai nostri livelli ma, come diceva Tebala nelle radiocronache del secolo scorso, se Atene piange, Sparta non ride. Il Derby di Calabria ritorna dopo moltissimo tempo, senza voltarci troppo indietro nella rivisitazione di ragioni socio-politiche che hanno diviso le due città, compreso il lato calcistico che è stato coinvolto dai Fatti di Reggio, ricordiamo soltanto l’ultima apparizione al Ceravolo nella quale era stata messa una pietra sopra al passato da entrambe le parti. Si affrontano due compagini che hanno fatto la storia del calcio in regione, prima ci sono stati i sette anni della loro serie A, conquistata agli inizi degli anni ’70 (e torna…), con grossi risultati, dalla Juventus a San Siro; poi i nostri nove con altrettante soddisfazioni ottenute, inversamente al precedente periodo, durante la loro parabola discendente. Adesso siamo quasi pari calcisticamente poiché in serie C con problemi. Noi per non farci mancare nulla siamo addirittura ultimi staccati e dobbiamo rincorrere una salvezza nel girone di ritorno.

Domani però è derby, una partita speciale tra nobili decadute, loro sono favoriti ma lo eravamo anche noi nell’altro derby perso in casa col Messina, per dire che tutto può accadere in queste gare. Abbiamo poche certezze, Insigne e la nostra nuova bandiera, nata con le dovute proporzioni, con le stesse caratteristiche di un grande del passato, il migliore, cioè, Poli che in momenti bui come questo sembrava lottare, correre e giocare da solo. Non vogliamo caricare di responsabilità il ragazzo, ma Salandria è stato il secondo, appunto dopo Il Capitano, a ricevere il coro “Uno di Noi”

In settimana, come ampiamente prevedibile, è finito il rapporto tra la Reggina e Dall’Oglio che ha rappresentato l’altra faccia della medaglia rispetto al collega. Non ne sentiremo la mancanza, questo è poco ma sicuro.

Vi risparmiamo analisi tattiche e possibili. Si gioca di domenica alle 14.30, un orario leggendario per chi come noi ha avuto la fortuna di vivere quelle mitiche domeniche da serie C. Non è un caso che tale giorno ed orario sia uscito proprio per una gara dal sapore antico, un derby sul “cocuzzolo”, lo stadio in direzione est-ovest per il solito vento, tifoserie che non si amano ma si rispettano, insomma ci sarebbe tutto per chiudere l’anno con un qualcosa d’importante che possa regalarci un sorriso dopo troppe amarezze.
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