lunedì 7 settembre 2015

TATTICAMENTE - Aversa Normanna-Reggio Calabria 3-1

Una palla tranquillamente controllabile, arrivata da un passaggio sbagliato degli avversari, sui piedi del difensore Dentice che ha spazio per la naturale giocata a sinistra, anche un rinvio.
Invece si va creare problemi da solo rientrando sul destro, ci sarebbe Roselli che magari potrebbe farsela dare ma assiste al pasticcio del compagno.
Mentre Dentice subisce il pressing di Maggio, nel riquadro celeste ci starebbe pure un uso irregolare delle mani ma si dovrebbe andare giù in quel caso, proprio accanto a Roselli parte l’altro uomo (linea rossa) che aggredisce la palla, l’arbitro, indicato con la freccia nera guarda ma stava andando verso il centrocampo, come dire la palla andrà in avanti non indietro.
Questo è il tocco sbagliato del difensore che mette a disposizione il pallone dentro la propria area, leggerezza incredibile e fin qui diciamo che il problema non è stato creato dall’arbitro.
Da qui entra in gioco l’arbitro che s’inventa un rigore inesistente perché non c’è sgambetto anzi è il giocatore avversario Maggio che trova Dentice davanti e si butta addosso, con palla peraltro che scivola lateralmente deviata dal difensore e che poteva aiutare l’arbitro nella decisione di lasciar correre. Peraltro, come indicato, non è neanche sicurissimo (l’immagine schiaccia) che siano al limite dell’area di rigore.
Di solito sui rigori qualcuno si fa trovare in area, come ad esempio Marzano (cerchiato in giallo) mentre calcia Maggio ma in questo caso è clamorosa la corsa del numero 10 Franco che parte col rigorista (da fuori area) ma ci arriva quasi accanto al momento dell’esecuzione (freccia gialla), creando anche disturbo al portiere.
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Altro episodio, oggi c’è poco calcio perché la partita è stata questa, che condiziona la gara. Roselli sembra voler girare secondo la traiettoria in giallo quel pallone in avanti, sembrerebbe roba facile.
Diventa complicata perché subisce ancora il pressing avversario e la palla deviata si alza ma, come da linea bianca, si è sulla linea della trequarti avversaria, non dovrebbe esserci nessun pericolo.
Invece il pericolo lo inventa con un colpo all’avversario (volontario o meno non si può sapere) ma che risulta molto vistoso e gratuito.
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Si arriva all’episodio di Zampaglione, la trattenuta è dal lato che non si vede ma, utilizzando la logica, un attaccante che controlla spalle alla porta allarga le due braccia, qui manca il braccio destro come indicato dove sta di solito quando si controllano quei palloni.
L’arbitro non era vicinissimo ma era un lancio e ci stava però dal suo lato la visuale c’era.
Il braccio sinistro di Zampaglione ci indica la posizione che aveva il destro, visto anche il secondo rigore concesso all’Aversa questo andava dato a maggior ragione.
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Questo è il secondo rigore, del terzo non ne faremo menzione poiché irrilevante per il risultato e perché c’era. D’Angelo controlla il suo uomo nel riquadro giallo, è attaccato ed in area si sta così però mancano le elementari braccia larghe.
Qui ancora peggio perché si piega anche lui agganciandosi con le mani al corpo dell’avversario quindi facendosi trascinare dove vuole lui.
Le braccia non sono larghe anzi tengono, quanto non si può stabilire ma questo è rigore, come quello di Zampaglione, l’avversario sfrutta l’errore e si lascia andare.
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In sintesi e volendo essere lucidi è stata una partita condizionata dall’arbitro non solo in alcuni episodi ma, per come ci hanno raccontato i presenti, anche negli episodi meno importanti:
1) Primo rigore inventato;
2) Chiaramente da ripetere il primo tiro dal dischetto;
3) Rigore negato a Zampaglione;
4) La direzione di gara nel suo complesso.

Siccome parliamo di calcio si è perso anche per errori propri:
1) Quello di Dentice che crea pericolo da una palla facile;
2) Espulsione con altro errore tecnico di Roselli alla base e per una cavolata da non fare mai;
3) Secondo rigore che ci stava per marcatura sbagliata di D'Angelo.
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