SPERIAMO
CAMBI LA STORIA
La tifoseria dissente, Il tappeto rosso steso dalla stampa si
riduce
Intanto il Sant’Agata diventerà centro federale, Foti non fallirà
Uno scorcio del centro sportivo Sant’Agata
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È notizia di questi giorni che il Centro sportivo
Sant’Agata diventerà ufficialmente centro federale. Centro federale “d’eccellenza”
l’ha tirato fuori Foti, durante la presentazione il 3 settembre, in una delle
sue espressioni autocelebrative, con tanto di titolo sul sito internet. Così
era rimasto per oltre un mese e mezzo, d’eccellenza, perché più si ripete
(copiando) senza nessun approfondimento, più ci si convince. L’investimento
della FIGC su questi centri federali è di circa 9 milioni di euro, dal punto di
vista della federazione viene visto come opportunità di crescita del livello
qualitativo dei giovani, da queste parti invece sappiamo che è un modo come un
altro per mandare avanti la società in modo da evitare il fallimento. Questa
collaborazione e le conoscenze personali dell’ex presidente con gli addetti ai
lavori, che frutteranno partnership con società storiche italiane, probabilmente
consentiranno la continuità. Rimangono debiti sportivi ma ne verrà fuori in
qualche modo mentre i debiti pesanti, quelli nei confronti dello Stato, probabilmente
saranno ulteriormente dilazionati, non è prassi (anche perché non sono fessi)
di Equitalia fare istanze di fallimento quando c’è possibilità di recuperare
gettito.
Questi sono i fatti noti, siccome vorremmo capire
le reali intenzioni diciamo che ci sono due ipotesi: continuerà a farsi i fatti
suoi con le attività descritte prima o farà tornare nel mondo del calcio la
Reggina? Foti ha dichiarato che, finché sarà lui ad occuparsene, la Reggina
Calcio s.p.a. non svolgerà attività calcistica senior; questa dichiarazione non
esclude la possibilità che ceda un giorno la società e che quest’ultima possa
chiedere l’ammissione a qualche campionato.
Ciò che stiamo scrivendo non è fantascienza, sono ipotesi su cui discutono
in tanti, anche tra gli addetti ai lavori. Molto dipenderà da come passeranno
questi mesi, dai viaggi e dagli incontri che farà Foti. Quel business plan
triennale chissà quanti uffici avrà frequentato oltre quelli australiani. Sembra incredibile ma se bisogna
scrivere in prospettiva si nota più progettualità in una società ferma
calcisticamente che una in normale attività.
I cartelloni di Barletta dedicati a Gabriele
Martino
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Ci sono state varie lezioni che il nostro passato
ci ha lasciato in eredità, una di quelle importanti riguarda l’aspetto
comunicativo. Abbiamo imparato a capire come nel calcio, se una società riesce
a plasmare buona parte della stampa secondo i propri intenti, si possa perdere di
vista la realtà. Siamo arrivati a picchi esclusivi dove di fronte ad autentiche
scelleratezze tecniche e gestionali non soltanto si sono chiusi gli occhi ma
spesso si è puntato l’indice contro il pubblico per troppa critica e poca
presenza. Quando scriviamo che il passato ci è servito a poco vogliamo
riferirci alla stessa situazione che si stava verificando con questa nuova
proprietà. Da un lato c’è una tifoseria che vorrebbe esprimere il proprio
dissenso, dall’altra un tappeto rosso giornalistico che però sembra sempre più
piccolo.
Basta leggere qualche articolo apparso su qualche
quotidiano, o su qualche sito on line, negli ultimi giorni per vedere come frasi
del tipo “la misura è colma” (scritta nel giornalino post gara di domenica
scorsa) non appartengono più soltanto a questo blog. I temi dei ritardi di
preparazione, del campo, degli errori dei singoli ecc., sono ormai diventati
alibi per molti. Addirittura qualcuno della stampa che conta (in termini
numerici) ha scoperto in questi giorni che forse sarebbe stato meglio fermarsi!
Non si discute il merito della riflessione, valida come quella del
proseguimento ma nel mese di luglio, poi già dopo le prime scelte vince lo stop
per distacco. Non si capisce l’opportunità di affermarlo adesso, a campionato
inoltrato, quando in precedenza invece si è appoggiata la nascita di questa
nuova realtà calcistica coccolandola senza un briciolo di critica. Meglio tardi
che mai se questo significa ridurre quel tappeto rosso.
Marco Ventrella
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Le analisi degli altri che parlano di calcio ci
piacciono sempre a prescindere, perché il pallone è materia opinabile, finché
però non c’è la prova dei fatti del campo. Uno degli argomenti è stata la
posizione di Ventrella nel gol preso da oltre centrocampo a Siracusa. In
generale, quando la squadra attacca, ci può stare che il portiere sosti sul
limite dell’area, quando però la palla è in possesso degli altri allora bisogna
iniziare a pensare alla porta (un movimento che si può notare tranquillamente
in ogni partita, basta girarsi e vedere il portiere avversario quando
recuperiamo palla). Pensare alla porta significa riprenderne “possesso” della
stessa, nel caso del gol di Siracusa Ventrella ha perso le proprio le coordinate.
L’errore tecnico c’è in partenza, a meno che non ti alleni uno come Zeman (e
non è proprio il nostro caso), ma c’è anche una certa passività dopo il tiro.
Nonostante qualcuno la pensi diversamente, pochi per la verità, dal momento in
cui calcia Longoni c’è tutto il tempo per fare due passi indietro in via
precauzionale, ciò avrebbe evitato il gol sicuramente perché la palla rimbalza
prima di entrare e quindi parabile.
È stata triste la sua dichiarazione a fine gara,
sull’assunzione di responsabilità, perché chi non è telecomandato prima aspetta
la domanda e poi parla nel pieno possesso delle sue facoltà mentali, nel nostro
caso invece mentre il giornalista poneva la domanda già Ventrella dichiarava il
mea culpa da ragazzo non smaliziato che sembrava telecomandato a distanza.
Ventrella l’ha portato Martino, Crocetti che sta segnando bene a Siracusa è
andato via con l’arrivo del nostro DGS, altri calciatori che stanno deludendo
li ha portati sempre Martino, chi ancora difende il suo operato lo deve
spiegare ai propri lettori ed ai propri ascoltatori con crescente difficoltà e
nervosismo.
Il ricorso contro il Rende vedrà la luce della
sentenza in tempi lunghi per l’opposizione degli avversari che sembrano avere
argomenti. Su un argomento simile c’è stato un ribaltamento della prima
decisione, insomma per quei tre punti bisognerà attendere e non sarà da lì che
arriverà l’auspicata svolta a breve. Svolta verso obiettivi non ancora
definiti: chi parla di campionato dignitoso, chi di vertice, noi vorremmo
parlare di vittorie intanto. L’avversario non ha centro sportivo ma ha ben 16
punti, da neo-promossa e con una partita in meno perché ha già riposato. Sono
una squadretta veloce, discretamente organizzata con qualche buon giocatore in
avanti, al Granillo si presenteranno con problemi di uomini in difesa.
La settimana è trascorsa nel solito modo:
recriminazioni sulla partita precedente, occupazione dei media, dichiarazioni bellicose
sul campionato, colpa ai singoli e per gradire l’argomento cult: il centro
sportivo. Nel frattempo siamo arrivati a cinque sconfitte su cinque partite
fuori casa, i sette punti raccolti finora sono stati racimolati in casa e tre
dei sette contro i ragazzini del Lamezia. Fisicamente la squadra sembra esserci
adesso, sono altri gli aspetti che ci preoccupano e riguardano la tattica e la
qualità. Continuiamo a vedere la squadra troppo lunga, con movimenti difensivi
sempre uguali a schiacciarsi verso dietro, il pressing è sempre isolato (certo
se il difensore sbaglia Zampaglione che va a rincorrerlo segna), non si fa
fuorigioco e si marca a zona. Per dirne una, visto dove gioca De Bode
praticamente da libero, a questo punto sarebbe normale andare a prendere gli
attaccanti ed anche qualche centrocampista a uomo ma sappiamo che così non sarà.
Allo stadio ci sono ancora i cartelloni con gli
ex, si capiscono le difficoltà organizzative ma questi particolari non andrebbero
trascurati perché vedere Rizzo così grande procura noia ancora prima di
giocare!
Servirebbe una partita come quella dello scorso
anno, di questi tempi, più o meno in questa situazione, contro il Cosenza;
certo dopo non furono rose e fiori, si parlò di nuovo inizio e sarebbe così anche
stavolta. Speriamo che la storia cambi…
* * *
Francesco Cozza
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Sono ventidue i calciatori convocati dal tecnico
Francesco Cozza per la sfida di domani con la Vibonese di Gaetano Di Maria. Il
fischio d’inizio, in virtù del cambio di orario (stanotte portate le lancette
indietro di un’ora), sarà alle 14,30. Ecco la lista:
▬ Portieri: Licastro (’95),
Ventrella (’96)
▬ Difensori: Carrozza (’99),
D’Angelo, De Bode, Dentice (’95), Maesano (’96), Mautone
▬ Centrocampisti: Condomitti,
Corso, D’Ambrosio (’97), Lavrendi, Mangiola (’97), Pescatore, Riva, Roselli
▬ Attaccanti: Arena,
Bramucci (’96), De Marco (’96), Pelosi (’98), Russo (’96), Zampaglione
La gara potrete seguirla in diretta su Radio
Touring 104 e Radio Gamma No Stop ed in differita su Reggio Tv alle 21,15. Per
capirla e valutarla concretamente vi rimandiamo all’Iddusapi di domani sera ed
al “Tatticamente” di lunedì.
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