sabato 24 ottobre 2015

Domani REGGIO CALABRIA-VIBONESE

SPERIAMO CAMBI LA STORIA
La tifoseria dissente, Il tappeto rosso steso dalla stampa si riduce
Intanto il Sant’Agata diventerà centro federale, Foti non fallirà

Uno scorcio del centro sportivo Sant’Agata
È notizia di questi giorni che il Centro sportivo Sant’Agata diventerà ufficialmente centro federale. Centro federale “d’eccellenza” l’ha tirato fuori Foti, durante la presentazione il 3 settembre, in una delle sue espressioni autocelebrative, con tanto di titolo sul sito internet. Così era rimasto per oltre un mese e mezzo, d’eccellenza, perché più si ripete (copiando) senza nessun approfondimento, più ci si convince. L’investimento della FIGC su questi centri federali è di circa 9 milioni di euro, dal punto di vista della federazione viene visto come opportunità di crescita del livello qualitativo dei giovani, da queste parti invece sappiamo che è un modo come un altro per mandare avanti la società in modo da evitare il fallimento. Questa collaborazione e le conoscenze personali dell’ex presidente con gli addetti ai lavori, che frutteranno partnership con società storiche italiane, probabilmente consentiranno la continuità. Rimangono debiti sportivi ma ne verrà fuori in qualche modo mentre i debiti pesanti, quelli nei confronti dello Stato, probabilmente saranno ulteriormente dilazionati, non è prassi (anche perché non sono fessi) di Equitalia fare istanze di fallimento quando c’è possibilità di recuperare gettito.

Questi sono i fatti noti, siccome vorremmo capire le reali intenzioni diciamo che ci sono due ipotesi: continuerà a farsi i fatti suoi con le attività descritte prima o farà tornare nel mondo del calcio la Reggina? Foti ha dichiarato che, finché sarà lui ad occuparsene, la Reggina Calcio s.p.a. non svolgerà attività calcistica senior; questa dichiarazione non esclude la possibilità che ceda un giorno la società e che quest’ultima possa chiedere l’ammissione a qualche campionato.  Ciò che stiamo scrivendo non è fantascienza, sono ipotesi su cui discutono in tanti, anche tra gli addetti ai lavori. Molto dipenderà da come passeranno questi mesi, dai viaggi e dagli incontri che farà Foti. Quel business plan triennale chissà quanti uffici avrà frequentato oltre quelli australiani. Sembra incredibile ma se bisogna scrivere in prospettiva si nota più progettualità in una società ferma calcisticamente che una in normale attività.

I cartelloni di Barletta dedicati a Gabriele Martino
Ci sono state varie lezioni che il nostro passato ci ha lasciato in eredità, una di quelle importanti riguarda l’aspetto comunicativo. Abbiamo imparato a capire come nel calcio, se una società riesce a plasmare buona parte della stampa secondo i propri intenti, si possa perdere di vista la realtà. Siamo arrivati a picchi esclusivi dove di fronte ad autentiche scelleratezze tecniche e gestionali non soltanto si sono chiusi gli occhi ma spesso si è puntato l’indice contro il pubblico per troppa critica e poca presenza. Quando scriviamo che il passato ci è servito a poco vogliamo riferirci alla stessa situazione che si stava verificando con questa nuova proprietà. Da un lato c’è una tifoseria che vorrebbe esprimere il proprio dissenso, dall’altra un tappeto rosso giornalistico che però sembra sempre più piccolo.

Basta leggere qualche articolo apparso su qualche quotidiano, o su qualche sito on line, negli ultimi giorni per vedere come frasi del tipo “la misura è colma” (scritta nel giornalino post gara di domenica scorsa) non appartengono più soltanto a questo blog. I temi dei ritardi di preparazione, del campo, degli errori dei singoli ecc., sono ormai diventati alibi per molti. Addirittura qualcuno della stampa che conta (in termini numerici) ha scoperto in questi giorni che forse sarebbe stato meglio fermarsi! Non si discute il merito della riflessione, valida come quella del proseguimento ma nel mese di luglio, poi già dopo le prime scelte vince lo stop per distacco. Non si capisce l’opportunità di affermarlo adesso, a campionato inoltrato, quando in precedenza invece si è appoggiata la nascita di questa nuova realtà calcistica coccolandola senza un briciolo di critica. Meglio tardi che mai se questo significa ridurre quel tappeto rosso.


Marco Ventrella
Le analisi degli altri che parlano di calcio ci piacciono sempre a prescindere, perché il pallone è materia opinabile, finché però non c’è la prova dei fatti del campo. Uno degli argomenti è stata la posizione di Ventrella nel gol preso da oltre centrocampo a Siracusa. In generale, quando la squadra attacca, ci può stare che il portiere sosti sul limite dell’area, quando però la palla è in possesso degli altri allora bisogna iniziare a pensare alla porta (un movimento che si può notare tranquillamente in ogni partita, basta girarsi e vedere il portiere avversario quando recuperiamo palla). Pensare alla porta significa riprenderne “possesso” della stessa, nel caso del gol di Siracusa Ventrella ha perso le proprio le coordinate. L’errore tecnico c’è in partenza, a meno che non ti alleni uno come Zeman (e non è proprio il nostro caso), ma c’è anche una certa passività dopo il tiro. Nonostante qualcuno la pensi diversamente, pochi per la verità, dal momento in cui calcia Longoni c’è tutto il tempo per fare due passi indietro in via precauzionale, ciò avrebbe evitato il gol sicuramente perché la palla rimbalza prima di entrare e quindi parabile.

È stata triste la sua dichiarazione a fine gara, sull’assunzione di responsabilità, perché chi non è telecomandato prima aspetta la domanda e poi parla nel pieno possesso delle sue facoltà mentali, nel nostro caso invece mentre il giornalista poneva la domanda già Ventrella dichiarava il mea culpa da ragazzo non smaliziato che sembrava telecomandato a distanza. Ventrella l’ha portato Martino, Crocetti che sta segnando bene a Siracusa è andato via con l’arrivo del nostro DGS, altri calciatori che stanno deludendo li ha portati sempre Martino, chi ancora difende il suo operato lo deve spiegare ai propri lettori ed ai propri ascoltatori con crescente difficoltà e nervosismo.

Il ricorso contro il Rende vedrà la luce della sentenza in tempi lunghi per l’opposizione degli avversari che sembrano avere argomenti. Su un argomento simile c’è stato un ribaltamento della prima decisione, insomma per quei tre punti bisognerà attendere e non sarà da lì che arriverà l’auspicata svolta a breve. Svolta verso obiettivi non ancora definiti: chi parla di campionato dignitoso, chi di vertice, noi vorremmo parlare di vittorie intanto. L’avversario non ha centro sportivo ma ha ben 16 punti, da neo-promossa e con una partita in meno perché ha già riposato. Sono una squadretta veloce, discretamente organizzata con qualche buon giocatore in avanti, al Granillo si presenteranno con problemi di uomini in difesa.

La settimana è trascorsa nel solito modo: recriminazioni sulla partita precedente, occupazione dei media, dichiarazioni bellicose sul campionato, colpa ai singoli e per gradire l’argomento cult: il centro sportivo. Nel frattempo siamo arrivati a cinque sconfitte su cinque partite fuori casa, i sette punti raccolti finora sono stati racimolati in casa e tre dei sette contro i ragazzini del Lamezia. Fisicamente la squadra sembra esserci adesso, sono altri gli aspetti che ci preoccupano e riguardano la tattica e la qualità. Continuiamo a vedere la squadra troppo lunga, con movimenti difensivi sempre uguali a schiacciarsi verso dietro, il pressing è sempre isolato (certo se il difensore sbaglia Zampaglione che va a rincorrerlo segna), non si fa fuorigioco e si marca a zona. Per dirne una, visto dove gioca De Bode praticamente da libero, a questo punto sarebbe normale andare a prendere gli attaccanti ed anche qualche centrocampista a uomo ma sappiamo che così non sarà.

Allo stadio ci sono ancora i cartelloni con gli ex, si capiscono le difficoltà organizzative ma questi particolari non andrebbero trascurati perché vedere Rizzo così grande procura noia ancora prima di giocare!

Servirebbe una partita come quella dello scorso anno, di questi tempi, più o meno in questa situazione, contro il Cosenza; certo dopo non furono rose e fiori, si parlò di nuovo inizio e sarebbe così anche stavolta. Speriamo che la storia cambi…
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Francesco Cozza
Sono ventidue i calciatori convocati dal tecnico Francesco Cozza per la sfida di domani con la Vibonese di Gaetano Di Maria. Il fischio d’inizio, in virtù del cambio di orario (stanotte portate le lancette indietro di un’ora), sarà alle 14,30. Ecco la lista:

Portieri: Licastro (’95), Ventrella (’96)
Difensori: Carrozza (’99), D’Angelo, De Bode, Dentice (’95), Maesano (’96), Mautone
Centrocampisti: Condomitti, Corso, D’Ambrosio (’97), Lavrendi, Mangiola (’97), Pescatore, Riva, Roselli
Attaccanti: Arena, Bramucci (’96), De Marco (’96), Pelosi (’98), Russo (’96), Zampaglione

La gara potrete seguirla in diretta su Radio Touring 104 e Radio Gamma No Stop ed in differita su Reggio Tv alle 21,15. Per capirla e valutarla concretamente vi rimandiamo all’Iddusapi di domani sera ed al “Tatticamente” di lunedì.
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