Partita col Rende vinta in casa. Loro
giocano sul sintetico, ne hanno piena padronanza, vedremo come in trasferta ed
in campi in erba i risultati sono diversi. Qui il passaggio pesca tra le linee
il compagno.
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Questa è un’azione tipica del loro centravanti
(il n.9 Fabio Longo) che effettua spesso quel movimento, approfittando di una
linea difensiva non precisa (stiamo pensando a De Bode che stazione sempre due
metri dietro) e taglia sempre alle spalle dell’altro centrale.
Qui l’ultimo difensore sale per metterlo in
fuorigioco ma è in ritardo, come detto prima.
Buono il controllo a seguire e poi spara una
bomba in gol ma clamorosamente questo gol sarà annullato per fuorigioco, siamo
in D.
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La vittoria arriva per questo rigore
generosissimo, su questa palla sempre Longo salta in maniera furba molto prima,
si tocca con un avversario e scoordinato cade a terra. 1-0 e tre punti.
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A Marsala giocano sull’erba e le prendono,
qui si evidenzia soltanto che nei corner marcano a uomo.
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Hanno questa brutta abitudine di portarsi a
volte gli avversari dentro l’area, qui
lasciano ampia zona per scendere indietreggiando.
Si arriva al punto che pagano questa scelta
perché si ritrovano con un difensore contro il portatore di palla ed il
compagno che va in sovrapposizione, il centrocampista da dietro è in ritardo.
Arrivato in area palla al piede il giocatore
del Marsala subisce un contatto e va a terra, rigore e partita sbloccata.
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Ritornano in casa sul sintetico e battono
il Siracusa. Lancio lungo dalle
retrovie, Longo è sempre molto presente e scattante, si lancia su questo
pallone che sembra del difensore.
Qui dimostra la sua bravura perché riesce a
piazzarsi tra difensore e pallone tenendo di fisico contro l’avversario più
alto.
La palla è sua adesso e viene chiaramente
strattonato con entrambe le mani dal difensore ma l’arbitro non fischia questo
rigore.
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Anche col Siracusa l’azione tipica di
Longo, solita posizione tra i centrali, movimento verso destra a tagliare ed
appuntamento col lancio nella zona sguarnita.
Questo è il momento in cui l’imperfetta
linea del Siracusa se lo perde.
Stavolta facciamo vedere come conclude,
soltanto perché il portiere para con un miracolo d’istinto.
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Come in tante squadre, vanno i centrali in
area avversaria sui piazzati, questo è uno dei due centrali, Varchetta, che
salta bene e sfrutta lo spazio lasciatogli e l’uscita difettosa del portiere,
1-0.
Stiamo parlando di lui, non è molto più
alto di Mascara ma ciò per dire che per saltare e tirare di testa non serve
soltanto l’altezza ma anche le gambe e la coordinazione.
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Questo è l’allenatore che a dispetto del
nome li allena con tranquillità.
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Altra trasferta su campo in erba ed altra
sconfitta, a Vibo. Qui è bravo Allegretti che detta il passaggio al centravanti.
E poi s’inventa un esterno che non lascia
tempo al portiere.
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Tornano sul loro tappeto e mostrano la loro
capacità, oltre a Longo ci sono altri due attaccanti: questo è il n.10 Marotta,
gioca sulla destra. Qui era entrato verso il centro dopo alcuni dribbling (è
molto bravo nell’uno contro uno).
Dopo aver attratto tanti avversari, serve
bene il compagno, il n. 11 Celiento, che dal vertice metterà la palla sul palo
lungo in gol. Altro attaccante bravo. Le forze della Frattese sono questi tre
davanti ed il campo sintetico.
Questo è il tiro del gol.
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Qui Marotta sulla fascia va via sempre
contro il Gragnano.
Arriva un altro avversario e lo salta come
un birillo a terra. E’ bravo sia a convergere che a dribblare lungo la linea
dell’out.
Metterà questa palla in mezzo per Longo che
poi concluderà con salvataggio sulla linea.
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Longo, il centravanti, non è altissimo ma
abbiamo visto che potenza sprigiona anche col fisico e di testa sa cosa fare,
su palloni da dietro la spizzata non è mai fine a se stessa.
Quasi per Celiento, il difensore respinge
malamente.
Riecco Longo che è pronto ad avventarsi sul
pallone ed iniziare a puntare.
Quando vede il movimento di Celiento, lo
serve con l’esterno, in questi frangenti si vede come hanno la giusta misura
nei passaggi sul sintetico.
Celiento, che dribbla di meno rispetto a
Marotta, è uno che sa andare a fare movimenti verso la porta da punta vera (questo
tiro andrà dentro).
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Questo è Marotta, per far vedere come non
si deve lasciare uno contro uno isolato, andrà via come disegnato dalla
freccia.
Tira da lì e con un pizzico di fortuna
trova il gol.
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Vanno in trasferta a Scordia (che ha il
campo sintetico) e vincono. Da un fallo laterale Longo va a spizzare (ancora) di testa, Marotta segue e va a mettersi
davanti al difensore.
Si aggiusta la palla sul sinistro e segna.
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Rilancio da dietro, palla altissima,
fuorigioco evitato da Longo che stoppa quel pallone.
Da quella posizione in cui parte arriverà a
tirare nel riquadro verde.
E segna di sinistro, anche qui con un
pizzico di fortuna ma se la vanno a cercare.
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In pratica giocano 4-3-3 quando attaccano,
quando si difendono è 4-5-1 con il centrocampista centrale che assume quella
posizione da vertice basso. Il giornalista di turno ci vedrebbe un 4-1-4-1 ma
la sostanza non cambia.
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Questa è una prodezza di Marotta, contro la
Palmese in casa, riceve dal compagno, vede l’inserimento del terzino e fa
proseguire la palla con un tacco delizioso.
Lo smarca bene sulla fascia.
Anche la Palmese subisce il solito taglio
di Longo, qui è più decentrato.
Finisce sulla fascia ma effettua un cross
calibrato sulla testa del n.11 Celiento, questo cross sembra un colpo di
biliardo su quel sintetico.
Non segano ma parata importante del
portiere sul colpo di testa.
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La Palmese si fa trovare spezzata in due su
questo lungo lancio, Longo approfitta della linea difensiva molto bassa e siamo
già sul vertice dell’area.
Questo pallone finisce nell’angolo opposto
in gol.
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Longo col 9, Marotta col 10, Celiento con
l’11. Ne abbiamo visti attaccanti ma se questi sono dilettanti significa che il
pallone è molto strano!
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Non è stata presa in considerazione l’ultima
partita, sconfitta esterna con l’Agropoli, al termine di una gara nervosa, con
recriminazioni arbitrali e dove avevano cercato di fare la partita visto il
terreno sintetico favorevole. La gara è per noi la più difficile del campionato
finora, per tanti motivi: abbiamo giocato solo una volta sul sintetico a
Roccella dove gli avversari si trovavano evidentemente meglio; la Frattese in
casa le ha vinte tutte; hanno quei tre davanti molto bravi, movimento, tecnica
e concretezza. Sui piazzati sono discreti, oltre al difensore “fisicato” mandano
quell’altro che abbiamo mostrato e bisogna stare attenti. Servirebbe una
squadra attenta che sappia raddoppiare (con Roselli) la marcatura di Carrozza
su Marotta, lasciarlo uno contro uno sarebbe un suicidio. Bisogna assolutamente
evitare di farsi tagliare con quel movimento (sempre uguale) del centravanti Longo
in mezzo ai due centrali: o si fa fuorigioco bene, stando alti ed in linea,
oppure bisogna seguirlo incollati, tanto si è visto dove andrà. Le situazioni in partenza poco pericolose,
come rimesse laterali o rinvii da dietro, non devono essere sottovalutate
perché quei tre davanti non buttano via nulla e sono sempre pronti a colpire,
da tutte le posizioni. Nelle azioni d’attacco c’è il n.8 (Vaccaro) che spesso
si butta dentro, sia per concludere dal limite che più avanti, va seguito anche
sulle seconde palle in area. Cosa li potrebbe mettere in difficoltà? Iniziamo
dal terreno, magari una bella pioggia che gli renda difficile alcune giocate;
per non affidarsi troppo alla “danza della pioggia” servirebbe una squadra
ancora più corta di quella vista domenica scorsa, che può aiutarsi meglio ed
impedire certe linee di passaggio in verticale, poiché il loro obiettivo è
quello di far arrivare palle pulite agli attaccanti. Il resto della Frattese è “normale”,
come collettivo hanno la tendenza a soffrire i portatori di palla (Arena)
perché si abbassano, la difesa alta ed il fuorigioco non sono nelle loro corde,
sotto quest’aspetto tendono ad indietreggiare per affrontare l’attacco
avversario. In sostanza mentre quei tre sono un lusso per la categoria, il
resto è nella media, nulla di trascendentale. Anche se manca Zampaglione, che
comunque centravanti non è, se non si può schierare Tiboni (in campo per i
20/25 munti iniziali della partitella odierna di Gallico, nella foto), c’è Bramucci da
poter metter lì, con Arena e De Marco larghi. Non si deve arretrare di un
centimetro su quanto si è visto contro la Vibonese, il percorso va sviluppato
con convinzione. Le indicazioni
dell’allenamento del giovedì, intelligentemente svolto su campo sintetico, sono
confortanti dal punto di vista tattico (4-3-3 e si è rivisto Tiboni) quindi se
si neutralizzano i loro punti di forza ce la possiamo fare. Da questo impegno
severo potremo realmente capire che campionato si può fare e si vuole fare.
Loro sono secondi ed hanno già riposato una gara, un test da vertice in questo
momento molto probante. Domenica sera avremo tante risposte. Tolte le immagini
dell’allenatore e dei tre, abbiamo parlato di calcio, anche stavolta di giovedì
(…) per le altre 43 (quarantatré!).
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