giovedì 30 giugno 2016

REGGINA, THE POINT OF NO RETURN

Il 30 giugno di ogni anno accadeva qualcosa che non destava la nostra attenzione: avvenivano le iscrizioni della nostra squadra ai campionati professionistici cui partecipava. Qui parlavamo di allenatori, di tattica, insomma di calcio. Dall’estate 2014 tale momento è diventato fondamentale poiché il dubbio sulle condizioni economiche era diventato certezza e già in quell’estate si era manifestato fortissimo il rischio della non iscrizione. Lo scorso anno l’eclissi, sappiamo tutti com’è andata, la Reggina non si è iscritta ma a differenza di ciò che si andava dicendo, nella nostra strana città, non era stata revocata nessuna affiliazione.

Ciò si verificava in virtù delle norme federali che all’art. 16 comma 2 lettera a “se non prendono parte ovvero non portano a conclusione, a seguito di rinuncia od esclusione, l'attività ufficiale;”. Situazione che non si è verificata poiché partecipare ai campionati giovanili significa continuare l’attività. Pertanto il mantenimento dell’affiliazione non è un’anomalia, sotto si riportano i destini di alcune affiliate (la categoria non importa, le N.O.I.F. valgono per tutti), soltanto a titolo di cronaca:



Di seguito, invece, alcune comunicazioni della F.I.G.C.:




È un esercizio molto semplice, basta andare su Google e scrivere nel motore di ricerca: “si autorizza la conservazione dell’anzianità di affiliazione”, usciranno centinaia di casi. Nella scorsa uscita della nostra pagina avevamo preso in esame il caso del Bari, per dire della continuità della storia sportiva della società anche con un numero diverso di matricola. Riguardo il titolo sportivo della Reggina, lo abbiamo scritto noi che ad oggi non c’è, è potenziale. Però volendo porla nella maniera peggiore, ossia iscrizione in terza categoria, pensate davvero che una federazione nazionale, nell’assurda ipotesi, farebbe giocare una società con quella storia e quel pubblico nei campetti di periferia, con grave rischio per l’ordine pubblico?

Stavolta analizziamo quello del Parma e visto che sono vicini del Piacenza.  Vedremo come tornerà l’art. 16, stavolta ai commi 5 e 6. Il Parma è stato dichiarato fallito con esercizio provvisorio il 19 marzo, qui l’estratto di quella sentenza:


Nominati due curatori, hanno aspettato acquirenti, il giudice gli ha chiesto di cercare di ridurre il debito sportivo enorme, dando tempo fino al 30 aprile. Il debito in FIGC era passato da oltre 70 a poco più di 25 mln di euro, cifre ovviamente ancora esorbitanti:

La revoca dell’affiliazione è avvenuta con questo comunicato:
Il Presidente Federale
Preso atto della dichiarazione di fallimento della società PARMA F.C. S.p.A.;
Visti gli artt. 16 e 110 delle N.O.I.F.;
d e l i b e r a
di revocare l’affiliazione alla società PARMA F.C. S.p.A., con svincolo dei tesserati.
PUBBLICATO IN ROMA IL 30 GIUGNO 2015

Forse la frase sottolineata nel comunicato ha fatto credere a qualcuno che tale presa d’atto possa avvenire in maniera leggera. Intanto basterebbe riflettere sui tempi: dal 19 marzo a lunedì 22 giugno (data in cui i curatori comunicano la mancanza di acquirenti), non contando il sabato e la domenica, sono passati esattamente tre mesi ovvero quelli dell’esercizio provvisorio. Il giudice ha poi sancito la fine di tale esercizio e la F.I.G.C. solo dopo tale atto in base alle N.O.I.F. art. 16 prende atto e revoca.

Ed ora il Piacenza. Qui il comunicato è ancora più chiaro (parte in grassetto):
Il Presidente Federale
Preso atto della dichiarazione di fallimento della società F.C. Piacenza S.p.A.,
pronunciata dal Tribunale Civile di Piacenza;
visto il provvedimento con cui è stata disposta la cessazione dell’esercizio provvisorio
per la società F.C. Piacenza S.p.A.;
visto altresì l’art. 16 N.O.I.F.;
d e l i b e r a
di revocare l’affiliazione alla società F.C. Piacenza S.p.A.
PUBBLICATO IN ROMA IL 21 GIUGNO 2012

A meno che la vecchia società (Reggina calcio s.p.a.) non cessi l’attività giovanile, per la revoca dell’affiliazione, cioè, la morte sportiva, bisognerà attendere almeno l’8 settembre con possibili problemi sul nome vista la presenza di un’altra Reggina ancora affiliata.

“Si ricorda che la nuova denominazione sociale non deve essere identica o similare ad altra denominazione già esistente negli Archivi federali, in tal caso la nuova denominazione dovrà essere preceduta, e non seguita, da un’aggettivazione che la contraddistingua”.

Lo scorso anno non passò Associazione Sportiva Dilettantistica A.S. Reggina, quest’anno sarà: S.S.D. Urbs Sportiva Reggina 1914 a r.l.

L’aggettivazione che precede il nome sta nel termine “Sportiva” mentre “Urbs” è ininfluente in quanto non aggettivazione, Unione in luogo di Urbs sarebbe stata la stessa cosa. In pratica fosse stata A. Sportiva equivarrebbe in tal senso a Urbs Sportiva (termine ininfluente – aggettivazione), con la differenza che almeno si sarebbe riproposto il prefisso AS per come lo si voleva dall’inizio e non US dovuto all’inutile (per lo scopo) Urbs! L’aggettivazione potrebbe essere reggina ma scritto in piccolo, se vogliamo scrivere qualcosa che si avvicina ad una bestemmia per il tifoso quindi neanche da pensare.

Per esteso S.S.D., come sappiamo tutti, sta per Società Sportiva Dilettantistica che è un prefisso usato in campo appunto dilettantistico come Associazione Sportiva Dilettantistica. In Serie C (professionismo) il prefisso non ha più motivo di esistere. Essendo tuttora nei dilettanti la denominazione completa senza abbreviazioni sarebbe: Società Sportiva Dilettantistica Urbs Sportiva Reggina 1914 a r.l.

Guardandolo bene si legge due volte il termine “sportiva” proprio l’aggettivazione che potrebbe fare la differenza. Come se noi dell’Area Amaranto decidessimo di chiamarci Amaranto Area Amaranto.

A proposito di amaranto, inteso come colore (non come pianta) e quindi aggettivazione tipica da F.I.G.C., inizia con la A, invece della U (di Urbs che urta) dopo ci stava la S puntata (così S.), senza ripetizioni e sarebbe stato: Società Sportiva Dilettantistica Amaranto S. Reggina 1914 a r.l. che abbreviato avrebbe fatto SSD A.S. Reggina 1914 a r.l.

Crediamo di esprimere opinioni basate su dati, se i nostri scritti vengono percepiti da qualcuno come destabilizzanti, per i tifosi, significa che noi stessi ci staremmo auto-destabilizzando! Scherzi a parte, la domanda sorge spontanea: se lo scorso anno con una “sportiva” non è passato, perché dovrebbe passare con due, due is meglio che one? Certo poi vai a vedere come finirà ma qualora i problemi non dovessero presentarsi, significherebbe che la denominazione scelta sarebbe stata accettata anche lo scorso anno.

Tutto questo per dire che, oltre la logica e la razionalità, anche le norme federali “spingono” verso il mantenimento dell’anzianità di affiliazione, e ovviamente anche di denominazione, cioè, quello che è avvenuto nell’86 passando da AS Reggina a Reggina Calcio. Ovviamente ognuno è libero di fare ciò che vuole coi propri soldi, sono scelte aziendali autonome e rispettabili, sia chiaro questo; così com’è altrettanto chiaro che vanno rispettate le opinioni di chi la vede in modo diverso, soprattutto se tifoso. Dovrebbe essere chiaro anche a tutti coloro che per anni, avendo possibilità economiche, non si sono avvicinati alla Reggina per la presenza di Foti.

Ora ci sono due curatori che attendono offerte, la Reggina è lì, Foti non c’è più, c’è soltanto un debito sportivo a carico, che come abbiamo visto per il Parma può essere ridotto e crediti sportivi da maturare. In estrema sintesi sarebbe un affare, in qualsiasi categoria!

Lo scriviamo perché dirlo adesso ci "sbuddacizza" la coscienza, farlo dopo sarebbe ancora più inutile, se non lo è già.
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lunedì 20 giugno 2016

REGGINA: TANTA DISINFORMAZIONE, FACCIAMO ORDINE

Il calcio giocato lo abbiamo abbandonato che era inverno su queste pagine, scriveremo di altro perché riguarda la nostra squadra, la nostra passione, i nostri ricordi e le persone che ci onorano della loro lettura. Per fare un breve riassunto:

 La Reggina non si iscrive alla Lega Pro per gravi problemi economici;
 La F.I.G.C.  svincola i calciatori azzerando il patrimonio tecnico;
 Il tentativo popolare di salvataggio viene veicolato verso la creazione di una nuova affiliata che ottiene l’iscrizione (previo esborso di una consistente cifra a fondo perduto) in sovrannumero in D;
 La Reggina Calcio mantiene affiliazione con il suo numero d’iscrizione (matricola) poiché continua l’attività giovanile. Su questo punto nulla è stato fatto di strano e di nuovo, basterebbe guardare quanti casi ci sono stati di abbandono del calcio a 11 per attività femminile o di calcio a 5.
 Il tentativo di chiamarsi sin dall’inizio A.S.D. A.S. Reggina 1914, “Le energie, comunque, non saranno disperse; l'impegno resta ed il patto stretto con Reggio non verrà meno così come testimonia la nascita dell'ASD "A.S. Reggina" e la sua affiliazione alla L.N.D.-F.I.G.C. avvenuta ufficialmente nel pomeriggio di ieri in Catanzaro al cospetto del Presidente regionale Saverio Mirarchi.”  (comunicato dell’ATS SALVIAMO LA REGGINA del 28 luglio 2015), fallisce in quanto la federazione considera ancora il nome Reggina appartenente ad altra affiliata;
 La Reggina vola verso il tribunale mentre l’altra squadra prende sempre più le distanze dalla vecchia.
 La Reggina Calcio fallisce con esercizio provvisorio, vengono nominati due curatori, decadono le cariche precedenti.

Il debito sportivo lo conosciamo così: “1 milione, 82 mila e 362 euro. Più 43 centesimi” (Il Dispaccio, 31 marzo 2016), cui vanno aggiunti i contributi Inps e le ritenute Irpef, somme che però vanno calcolate a parte visto che comprendono sanzioni ed interessi riferite ai tempi del versamento! Dall’altro lato esistono anche possibili crediti per diritti sui calciatori ceduti. Quel debito è indissolubilmente legato al titolo sportivo della Reggina. Nel caso del Bari si è fatto riferimento all’art. 52 delle NOIF, perché mancava ovviamente il titolo sportivo alla neonata società guidata da Paparesta che intanto aveva ottenuto l’affiliazione come da procedura.  Qui la nuova società è in possesso del titolo sportivo, ossia il diritto di partecipare ad un campionato (oggi la serie D, come comunicato dalla Figc il 7 agosto 2015: “Il Presidente Federale Carlo Tavecchio, ha deliberato l’ammissione in soprannumero al Campionato di Serie D 2015/2016 della società ASD Reggio Calabria, associazione sportiva che ha ricevuto l’accreditamento del Sindaco della città e ha posto in essere gli adempimenti previsti dall’art. 52, comma 10 delle NOIF dopo la mancata ammissione al Campionato di Divisione Unica Lega Pro”), quindi con umiltà consigliamo, a chi ci dovrebbe informare, una lettura migliore delle regole prima di puntare il dito contro gruppi e tifosi che discutono, senza banner rompicoglioni, di ciò che cazzo gli pare!

Il tribunale di Bari ha dichiarato il fallimento dell’Associazione Sportiva Bari con sentenza che conteneva anche l’autorizzazione ALL’ESERCIZIO PROVVISORIO e nomina di due curatori. I precedenti amministratori e sindaci della As Bari risultavano quindi DECADUTI a seguito dell’emissione della sentenza. I curatori hanno nominato un perito per stimare il valore del titolo sportivo poi venduto con tutto il pacchetto, compresi gli impegni coi dipendenti, all’asta; hanno predisposto l’asta del TITOLO SPORTIVO al fine di consentire ad un’altra società AFFILIATA alla Figc la possibilità di iscrivere entro il successivo 30 giugno di quell’anno il club ad un campionato professionistico. Il tutto è avvenuto a campionato in corso, con mantenimento della categoria (titolo sportivo) e anzianità di affiliazione (storia della squadra).

Di seguito il comunicato federale:
FEDERAZIONE ITALIANA GIUOCO CALCIO
00198 ROMA - VIA GREGORIO ALLEGRI, 14
CASELLA POSTALE 2450
--------------
COMUNICATO UFFICIALE N. _177/A
Il Presidente Federale
 preso atto del fallimento dell’A.S. Bari S.p.A.;
 preso atto della intervenuta costituzione della società Football Club Bari 1908 S.r.l. (per
brevità F.C. Bari 1908 S.r.l.), la quale ha ottenuto l’affiliazione alla Federazione Italiana
Giuoco Calcio;
 preso, altresì, atto che la F.C. Bari 1908 S.r.l. ha acquisito il complesso aziendale della
fallita A.S. Bari S.p.A., comprensivo del parco tesserati risultante agli atti;
 rilevato che la F.C. Bari 1908 S.r.l. ha richiesto il trasferimento del titolo sportivo e del
suddetto parco tesserati della fallita A.S. Bari S.p.A.;
 visto il parere favorevole espresso dalla CO.VI.SO.C. nella riunione del 30 giugno 2014
sulla sussistenza dei requisiti per l’attribuzione del titolo sportivo della A.S. Bari S.p.A.
alla F.C. Bari 1908 S.r.l.;
 considerato che, in virtù di quanto sopra, può farsi luogo, tenuto anche conto del passato
calcistico e della dimensione sportiva e geografica della città di Bari, all’esercizio della
facoltà prevista dall’articolo 52, comma 3, delle Norme Organizzative Interne alla
F.I.G.C.;
 considerato che gli atti e i provvedimenti suaccennati, con particolare riguardo a quelli
intervenuti in ambito fallimentare, costituiscono ipotesi di caso eccezionale previsto
dall’articolo 110, comma 1, delle Norme Organizzative Interne alla F.I.G.C.;
 visti gli artt. 15, 16, comma 6 e 52, comma 3 delle Norme Organizzative Interne della
F.I.G.C.
d e l i b e r a
 di revocare l’affiliazione alla fallita A.S. Bari S.p.A.;
 di trasferire alla F.C. Bari 1908 S.r.l. il titolo sportivo ed il parco tesserati della fallita A.S. Bari S.p.A., cosi come risultante agli atti, MANTENENDO IN CAPO ALLA PRIMA I DIRITTI DERIVANTI DALLA ANZIANITA’ DI AFFILIAZIONE DELLA SOCIETA’ FALLITA.
PUBBLICATO IN ROMA IL 30 GIUGNO 2014
IL SEGRETARIO
Antonio Di Sebastiano
IL PRESIDENTE
Giancarlo Abete

In questi giorni la nuova società ha deliberato la variazione della denominazione, in sintesi, Urbs Sportiva Reggina 1914, cioè, U.S. Reggina 1914. Tale denominazione è divergente con le intenzioni iniziali ma anche con ciò che troviamo scritto dappertutto (l’immagine sui muri dello stadio è emblematica). Sappiamo che in avvio fu U.S. Reggina, non è quello il punto su cui focalizzare l’attenzione, magari fosse quello il nocciolo, lo avremmo già risolto agevolmente. Il problema è l’identità, la Reggina, la sua storia. Non siamo particolarmente legati ai trofei, beni materiali da acquisire, non avendo vinto coppe importanti, tranne qualcosa a livello giovanile. Sicuramente non è il marchio l’oggetto del desiderio di un tifoso, visto peraltro che quello della Reggina Calcio è stato “introdotto” nell’86 in maniera poco condivisa dalla piazza.

Considerato che il parco tesserati non esiste, di cosa stiamo parlando se non della storia, fatta di vittorie quindi blasone e perché no anche di sconfitte. Storia che dalla F.I.G.C. viene denominata come “ANZIANITA’ DI AFFILIAZIONE” che può proseguire anche con un numero diverso di matricola. Dunque può diventare non strettamente necessario, come per il Bari e per le altre, il numero di matricola per il proseguimento di una storia che solo la Federazione può riconoscere.  Ci sarebbe anche il c.d. titolo sportivo, ad oggi assente causa mancata iscrizione, e che altro non sarebbe che il riconoscimento della Lega Pro alla Reggina “storica”.  Questo è un tema proposto nella stessa sentenza di fallimento; “In quest’ottica, particolari benefici economici potrebbero conseguire a breve dalla possibilità (allo stato, invero, solo auspicata) di c.d. “ripescaggio” in una serie professionistica sportiva (in ragione della storia sportiva, del bacino di tifosi, della particolare importanza in ambito sportivo della Città di Reggio Calabria, ecc.), con conseguente ulteriore accrescimento del valore aziendale. [...] Tutto quanto appena esposto ai punti precedenti, mantenendo requisiti e condizioni, potrebbe altresì consentire alla procedura fallimentare di adottare soluzioni alternative comunque “redditizie” per il ceto creditorio: cedere l’intera azienda (con tutti i possibili assets) o, eventualmente, solo qualche ramo d’azienda (limitatamente agli assets di maggior interesse da parte dei terzi) oppure in alternativa procedere all’affitto dell’intera azienda (con tutti i possibili assets) o, eventualmente, solo qualche ramo d’azienda (limitatamente agli assets di maggior interesse da parte dei terzi)”.

Infine c’è da aggiungere che la federazione, secondo le NOIF, revoca l’affiliazione quando il tribunale comunica lo stato d’insolvenza, ci pare che il tribunale tutto stia facendo tranne che un assist per la cancellazione. Eppure leggiamo di continuo ben altro.

La storia della Reggina è nelle mani dei curatori fallimentari incaricati dal tribunale, è in mezzo a quei faldoni la continuità di una passione popolare centenaria, tenuta in vita nell’86. La sua storia può continuare e ci vogliamo credere altrimenti qualsiasi altra società avrà una storia a sé stante, iniziata da poco. Non lo diciamo noi ma la F.I.G.C., questo è tutto.
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