di Gabriele D'Annunzio

Stessa situazione, per la quale
vale il commento precedente.
Nel secondo tempo, uguale. Visto
che siamo al secondo tempo, dobbiamo dire che noi di Iddusapi non
parliamo dopo, certamente non siamo allenatori, siamo semplici tifosi
che però qualcosa l'hanno presa in passato ma, soprattutto, parlano
o prima o mentre si guardano le partite, come tanti. Noi conosciamo
il nostro compito da tanti anni, molti prima che lei giocasse da noi
in difesa con Guerini. Lei svolga il suo e se proprio vuole
rispondere alla domande sulle sostituzioni fatte dalla gente, non
infarcisca la risposta con la banalità del "dopo". Quei
due cambi sono sbagliati DURANTE, IN CORSO, LIVE. Il cambio è uno:
via un difensore inutilissimo a quel punto (inutile per tutta la
parte precedente che va dai pochi minuti per capire come stavano
giocando, all'espulsione) e dentro Gerardi. Giro palla da una parte
all'altra del campo e se non va la soluzione interna e bassa (ma con
Di Michele ci pare difficile), palle dentro dalle fasce. Non avremmo
visto Adejo fare da rifinitore, Strasser da "inseritore" e
Maicon da attaccante.
Questa è un'azione offensiva,
Cocco attende che Maicon detti il passaggio. Per metterlo davanti
alla porta, Maicon deve entrare invece che aspettare la palla
laterale, in gergo sul piede, come se ricevesse un pallone a
centrocampo.

Come si nota, Strasser deve
attendere il pallone, guardare quello, senza sapere dov'è il
portiere e la porta. Gli attaccanti la porta ce l'hanno nella testa,
i centrocampisti no.


Sul gol incassato. La sentenza
del mister è stata: "in ogni caso non possiamo prendere quel
gol, visto da dove parte il cross". Premesso che Pavoletti è un
gran saltatore, pertanto una su tante palle la può prendere, sicuri
che soluzioni tattiche per rendere inoffensiva quella punizione non
ne esistano? Noi ne proponiamo una da anni, non dopo la partita. Da
zemaniani la difesa va sulla linea verde, naturalmente. Senza voler
correre rischi però ci sentiamo di segnalare che il punto da
prendere come riferimento è quello nel mezzo, da quando esiste il
calcio, tra la linea che è stata fatta e la nostra: il limite
dell'area. Facciamolo saltare da lì e vediamo.