sabato 31 ottobre 2015

Domani FRATTESE-REGGIO CALABRIA

Gli amici della Reggina
Cerchiamo di tutelare la maglia amaranto, non chi la gestisce
Intanto, come vi avevamo annunciato, ritorna sulla scena Foti

Lillo Foti
La scorsa settimana avevamo parlato della situazione relativa alla Reggina Calcio s.p.a., scrivendo alcuni concetti che potrete leggere sul Corriere dello Sport di oggi ed inerenti la situazione complessiva della società. Dai virgolettati su un possibile ritorno all’attività agonistica senior si può chiaramente capire che la storia è lontana dalla sua conclusione. Noi siamo qui come una barca in mezzo al mare cerchiamo l’isola dopo aver visto qualche scoglio. Progetti, foto, stadi da 12.000 posti (ah?), falsi scoop non ci interessano, vogliamo una squadra che sia espressione della nostra storia e del nostro territorio, orgogliosa e fiera di rappresentarlo al meglio. Le battaglie politiche le abbiamo pagate in estate, figuratevi se abbiamo intenzione di avvelenarci anche in inverno.

Quel che sarà non può saperlo neanche Foti in questo momento, noi, che per fortuna dobbiamo dare conto soltanto alla nostra coscienza, possiamo soltanto affermare che l’ipotesi dover assistere, l’estate prossima, a divisioni e polemiche non l’accettiamo. Si parte da una situazione di antipatia reciproca che esalta le negatività altrui nascondendone i pregi.  Un modo come tanti per farci del male mentre le due realtà dovrebbero considerare che si rivolgono ad un pubblico unico che sa essere presente a Roccella come a San Siro, con la stessa intensità e passione. Ne riparleremo pensando di tutelare sempre la Reggina e la maglia amaranto da chiunque sia gestita.

Mimmo Praticò
Abbiamo riconosciuto lo sforzo dell’investimento riguardante l’iscrizione e la gestione ai nuovi, questo non toglie che li si debba ringraziare “vita natural durante” come è stato fatto con Foti per la serie A, posto che anche lui e gli altri, con i vari aumenti di capitale negli anni, oltre a togliersi di torno qualche socio avevano ulteriormente investito. Se la squadra perde una partita e la gente critica non è possibile che ci siano sempre ringraziamenti, che prima erano riferite agli anni di A ed oggi perché non hanno fatto sparire il calcio, probabilmente per un anno, a Reggio. Se una squadra perde significa che si è sbagliato qualcosa e se non c’è critica non c’è sviluppo. Non è possibile che se qualcuno scrive delle vicende della Reggina Calcio s.p.a., magari in anticipo come noi (a volte capita), venga visto di traverso. E’ fuorviante indicare come “amici di Foti” coloro che ancora scrivono e si occupano di Reggina Calcio. Gli amici di Foti, non della Reggina, erano coloro che nascondevano la polvere sotto il tappeto invece di dare una mano a pulire.

Gli amici di Foti sponsorizzavano giocatori con articoli roboanti (da qui nascono alcune nostre critiche, fatte in passato, ai vari Carmona, Acerbi, Rizzo, ecc.) perché lui voleva questo, invece di parlare di obiettivi sportivi, di creare un gruppo, una struttura, insomma invece di fare calcio si promuoveva il centro commerciale! La maglia, la passione, la Reggina in questi casi venivano dopo, come bravi scolaretti si diceva e si scriveva soltanto ciò che voleva leggere il preside. Da questa vera e propria collaborazione si è passati alla demonizzazione, nell’arco di un mese, sottovalutando (qui ci vuole) le scorte di vestiti del Re nudo! Forse non saremmo arrivati a questo punto, forse ci saremmo arrivati ugualmente ma almeno avremmo fatto ognuno il proprio. La Reggina Calcio ha sbagliato l’aspetto sportivo e questo ha generato la sofferenza economica, pensare di avere un negozio al posto di una squadra di calcio significa perdere di vista la realtà, quello che è accaduto è semplicemente la logica conseguenza di determinate scelte. L’essenza di questo blog è questa, laddove in altri luoghi si dirà, magari a ragione, che la Reggina Calcio diventa una succursale della Juventus e c’è da vergognarsi, qui si scrive: quando eravamo una succursale di Moggi vi andava meglio?

Luciano Moggi
L’Asd Reggio Calabria affronta la Frattese, giovedì abbiamo presentato a modo nostro l’avversario: squadra capace in casa, sul suo sintetico, di esaltare le caratteristiche dei suoi bravi tre attaccanti. Cozza sembra deciso a continuare sulla strada intrapresa contro la Vibonese, cioè, con lo stesso modulo (vincente finora) e con gli stessi uomini (tranne la squalifica di Zampaglione) in prevalenza scelti da lui, altro aspetto che pochi hanno evidenziato. È la partita della svolta, dopo cinque sconfitte in trasferta sarebbe ora di invertire il trend, il distacco dal primo posto può ridursi o diventare incolmabile a seconda del risultato per numeri, quantità di avversari da rimontare e convinzione. Di solito queste partite da dentro o fuori capitano in casa, stavolta arriverà dalla Campania l’indicazione sul tipo di campionato e quindi anche di mercato che si farà. Insistere e cercare di «scappare da questa categoria» o pensare al futuro? La risposta spetta al campo.
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Lo stadio comunale “Pasquale Ianniello” di Frattamaggiore
Sono ventidue i calciatori convocati dal tecnico Francesco Cozza per la trasferta di domani a Frattamaggiore che avrà inizio alle ore 14,30. Il brutto tempo ha accompagnato il viaggio della squadra, in pullman, verso la Campania. Di seguito la lista:

Portieri: Licastro (’95), Ventrella (’96).
Difensori: Brunetti (’95), Carrozza (’99), D’Angelo, De Bode, Dentice (’95), Maesano (96), Mautone.
Centrocampisti: Condomitti, Corso, D’Ambrosio (’97), Lavrendi, Mangiola (’97), Pescatore, Riva, Roselli.
Attaccanti: Arena, Bramucci (’96), De Marco (’96), Pelosi (’98), Tiboni.

La partita potrà essere seguita in diretta su Radio Touring 104 ed in differita su Reggio Tv alle 21,15. Domani sera su Iddusapi il resoconto della partita, mentre lunedì ve la spiegheremo nel nostro cult, il “Tatticamente”. Diffidate dalle imitazioni!
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venerdì 30 ottobre 2015

IDDUSAPI BY NIGHT

Oggi compie gli anni il calcio. Tanti auguri Diego Armando Maradona!
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giovedì 29 ottobre 2015

IDDUSAPI BY NIGHT

Partita col Rende vinta in casa. Loro giocano sul sintetico, ne hanno piena padronanza, vedremo come in trasferta ed in campi in erba i risultati sono diversi. Qui il passaggio pesca tra le linee il compagno.
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Questa è un’azione tipica del loro centravanti (il n.9 Fabio Longo) che effettua spesso quel movimento, approfittando di una linea difensiva non precisa (stiamo pensando a De Bode che stazione sempre due metri dietro) e taglia sempre alle spalle dell’altro centrale.

Qui l’ultimo difensore sale per metterlo in fuorigioco ma è in ritardo, come detto prima.

Buono il controllo a seguire e poi spara una bomba in gol ma clamorosamente questo gol sarà annullato per fuorigioco, siamo in D.
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La vittoria arriva per questo rigore generosissimo, su questa palla sempre Longo salta in maniera furba molto prima, si tocca con un avversario e scoordinato cade a terra. 1-0 e tre punti.
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A Marsala giocano sull’erba e le prendono, qui si evidenzia soltanto che nei corner marcano a uomo.
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Hanno questa brutta abitudine di portarsi a volte gli avversari dentro l’area,  qui lasciano ampia zona per scendere indietreggiando.

Si arriva al punto che pagano questa scelta perché si ritrovano con un difensore contro il portatore di palla ed il compagno che va in sovrapposizione, il centrocampista da dietro è in ritardo.

Arrivato in area palla al piede il giocatore del Marsala subisce un contatto e va a terra, rigore e partita sbloccata.
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Ritornano in casa sul sintetico e battono il Siracusa. Lancio lungo dalle retrovie, Longo è sempre molto presente e scattante, si lancia su questo pallone che sembra del difensore.

Qui dimostra la sua bravura perché riesce a piazzarsi tra difensore e pallone tenendo di fisico contro l’avversario più alto.

La palla è sua adesso e viene chiaramente strattonato con entrambe le mani dal difensore ma l’arbitro non fischia questo rigore.
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Anche col Siracusa l’azione tipica di Longo, solita posizione tra i centrali, movimento verso destra a tagliare ed appuntamento col lancio nella zona sguarnita.

Questo è il momento in cui l’imperfetta linea del Siracusa se lo perde.

Stavolta facciamo vedere come conclude, soltanto perché il portiere para con un miracolo d’istinto.
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Come in tante squadre, vanno i centrali in area avversaria sui piazzati, questo è uno dei due centrali, Varchetta, che salta bene e sfrutta lo spazio lasciatogli e l’uscita difettosa del portiere, 1-0.

Stiamo parlando di lui, non è molto più alto di Mascara ma ciò per dire che per saltare e tirare di testa non serve soltanto l’altezza ma anche le gambe e la coordinazione.
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Questo è l’allenatore che a dispetto del nome li allena con tranquillità.
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Altra trasferta su campo in erba ed altra sconfitta, a Vibo. Qui è bravo Allegretti che detta il passaggio al centravanti.

E poi s’inventa un esterno che non lascia tempo al portiere.
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Tornano sul loro tappeto e mostrano la loro capacità, oltre a Longo ci sono altri due attaccanti: questo è il n.10 Marotta, gioca sulla destra. Qui era entrato verso il centro dopo alcuni dribbling (è molto bravo nell’uno contro uno).

Dopo aver attratto tanti avversari, serve bene il compagno, il n. 11 Celiento, che dal vertice metterà la palla sul palo lungo in gol. Altro attaccante bravo. Le forze della Frattese sono questi tre davanti ed il campo sintetico.

Questo è il tiro del gol.
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Qui Marotta sulla fascia va via sempre contro il Gragnano.

Arriva un altro avversario e lo salta come un birillo a terra. E’ bravo sia a convergere che a dribblare lungo la linea dell’out.

Metterà questa palla in mezzo per Longo che poi concluderà con salvataggio sulla linea.
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Longo, il centravanti, non è altissimo ma abbiamo visto che potenza sprigiona anche col fisico e di testa sa cosa fare, su palloni da dietro la spizzata non è mai fine a se stessa.

Quasi per Celiento, il difensore respinge malamente.

Riecco Longo che è pronto ad avventarsi sul pallone ed iniziare a puntare.

Quando vede il movimento di Celiento, lo serve con l’esterno, in questi frangenti si vede come hanno la giusta misura nei passaggi sul sintetico.

Celiento, che dribbla di meno rispetto a Marotta, è uno che sa andare a fare movimenti verso la porta da punta vera (questo tiro andrà dentro).
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Questo è Marotta, per far vedere come non si deve lasciare uno contro uno isolato, andrà via come disegnato dalla freccia.

Tira da lì e con un pizzico di fortuna trova il gol.
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Vanno in trasferta a Scordia (che ha il campo sintetico) e vincono. Da un fallo laterale Longo va a spizzare (ancora)  di testa, Marotta segue e va a mettersi davanti al difensore.

Si aggiusta la palla sul sinistro e segna.
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Rilancio da dietro, palla altissima, fuorigioco evitato da Longo che stoppa quel pallone.

Da quella posizione in cui parte arriverà a tirare nel riquadro verde.

E segna di sinistro, anche qui con un pizzico di fortuna ma se la vanno a cercare.
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In pratica giocano 4-3-3 quando attaccano, quando si difendono è 4-5-1 con il centrocampista centrale che assume quella posizione da vertice basso. Il giornalista di turno ci vedrebbe un 4-1-4-1 ma la sostanza non cambia.
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Questa è una prodezza di Marotta, contro la Palmese in casa, riceve dal compagno, vede l’inserimento del terzino e fa proseguire la palla con un tacco delizioso.

Lo smarca bene sulla fascia.

Anche la Palmese subisce il solito taglio di Longo, qui è più decentrato.

Finisce sulla fascia ma effettua un cross calibrato sulla testa del n.11 Celiento, questo cross sembra un colpo di biliardo su quel sintetico.

Non segano ma parata importante del portiere sul colpo di testa.
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La Palmese si fa trovare spezzata in due su questo lungo lancio, Longo approfitta della linea difensiva molto bassa e siamo già sul vertice dell’area.

Questo pallone finisce nell’angolo opposto in gol.
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Longo col 9, Marotta col 10, Celiento con l’11. Ne abbiamo visti attaccanti ma se questi sono dilettanti significa che il pallone è molto strano!
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Non è stata presa in considerazione l’ultima partita, sconfitta esterna con l’Agropoli, al termine di una gara nervosa, con recriminazioni arbitrali e dove avevano cercato di fare la partita visto il terreno sintetico favorevole. La gara è per noi la più difficile del campionato finora, per tanti motivi: abbiamo giocato solo una volta sul sintetico a Roccella dove gli avversari si trovavano evidentemente meglio; la Frattese in casa le ha vinte tutte; hanno quei tre davanti molto bravi, movimento, tecnica e concretezza. Sui piazzati sono discreti, oltre al difensore “fisicato” mandano quell’altro che abbiamo mostrato e bisogna stare attenti. Servirebbe una squadra attenta che sappia raddoppiare (con Roselli) la marcatura di Carrozza su Marotta, lasciarlo uno contro uno sarebbe un suicidio. Bisogna assolutamente evitare di farsi tagliare con quel movimento (sempre uguale) del centravanti Longo in mezzo ai due centrali: o si fa fuorigioco bene, stando alti ed in linea, oppure bisogna seguirlo incollati, tanto si è visto dove andrà.  Le situazioni in partenza poco pericolose, come rimesse laterali o rinvii da dietro, non devono essere sottovalutate perché quei tre davanti non buttano via nulla e sono sempre pronti a colpire, da tutte le posizioni. Nelle azioni d’attacco c’è il n.8 (Vaccaro) che spesso si butta dentro, sia per concludere dal limite che più avanti, va seguito anche sulle seconde palle in area. Cosa li potrebbe mettere in difficoltà? Iniziamo dal terreno, magari una bella pioggia che gli renda difficile alcune giocate; per non affidarsi troppo alla “danza della pioggia” servirebbe una squadra ancora più corta di quella vista domenica scorsa, che può aiutarsi meglio ed impedire certe linee di passaggio in verticale, poiché il loro obiettivo è quello di far arrivare palle pulite agli attaccanti. Il resto della Frattese è “normale”, come collettivo hanno la tendenza a soffrire i portatori di palla (Arena) perché si abbassano, la difesa alta ed il fuorigioco non sono nelle loro corde, sotto quest’aspetto tendono ad indietreggiare per affrontare l’attacco avversario. In sostanza mentre quei tre sono un lusso per la categoria, il resto è nella media, nulla di trascendentale. Anche se manca Zampaglione, che comunque centravanti non è, se non si può schierare Tiboni (in campo per i 20/25 munti iniziali della partitella odierna di Gallico, nella foto), c’è Bramucci da poter metter lì, con Arena e De Marco larghi. Non si deve arretrare di un centimetro su quanto si è visto contro la Vibonese, il percorso va sviluppato con convinzione. Le indicazioni dell’allenamento del giovedì, intelligentemente svolto su campo sintetico, sono confortanti dal punto di vista tattico (4-3-3 e si è rivisto Tiboni) quindi se si neutralizzano i loro punti di forza ce la possiamo fare. Da questo impegno severo potremo realmente capire che campionato si può fare e si vuole fare. Loro sono secondi ed hanno già riposato una gara, un test da vertice in questo momento molto probante. Domenica sera avremo tante risposte. Tolte le immagini dell’allenatore e dei tre, abbiamo parlato di calcio, anche stavolta di giovedì (…) per le altre 43 (quarantatré!).
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