Reggina, inizia una nuova avventura
La squadra amaranto ricomincia da dove
aveva finito. La nostra
speranza? Poter dire “tale padre, tale figlio”
Il nuovo logo della Reggina
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Si ritorna in campo, finalmente! La Reggina riparte da dove aveva lasciato,
cioè dalla Lega Pro conquistata nello spareggio play-out contro il Messina. Una
storia lunga 102 anni che riparte da Fondi, in una sfida dal sapore inedito. È stata
la solita estate caldissima per i tifosi amaranto, con un pentagono da urlo:
fallimento, Urbs, Benedetto, Reggina, Lega Pro! In sintesi, il Tribunale di
Reggio Calabria ha dichiarato fallita la Reggina Calcio s.p.a. concedendole l’esercizio
provvisorio; da Via Petrara hanno partorito il nuovo nome, Società Sportiva
Urbs Sportiva Reggina 1914; Pino Benedetto ha manifestato interesse per il ramo
d’azienda riguardante la parte sportiva della Reggina Calcio a patto che non
interessasse all’Urbs; Mimmo Praticò si è fatto avanti con la curatela in
maniera convinta e decisiva aggiudicandosi in affitto per un anno la Reggina,
cosa che ha permesso di potersi chiamare semplicemente Urbs Sportiva Reggina
1914 (il nome Società Sportiva Urbs Sportiva Reggina 1914 era stato bocciato dalla
Figc, determinante l’intervento del Tribunale e dei curatori); infine, il 4
agosto, il ripescaggio ha ridato alla squadra ed alla città la Lega Pro
conquistata sul campo del Messina il 30 maggio 2015.
Per ciò che riguarda la parte
sportiva tutto è nelle mani del Dgs (Direttore Generale Sportivo) Gabriele
Martino, che ha deciso di puntare su Karel Zeman come allenatore. Figlio di
Zdenek, idolo dei curatori di questo blog, nella sua carriera non ha mai
dimostrato di poter ricalcare le orme del padre. La Reggina è la sua grande
occasione ma è una grande incognita. Le prestazioni della squadra (GallicoCatona
in amichevole e le due gare di Coppa Italia con Paganese e Vibonese) non si
possono definire brillanti.
Zdenek e Karel Zeman
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Zdenek per noi è il Maestro,
conosciamo i suoi schemi ed il suo modo di vedere il calcio senza quella
superficialità tipica di chi si ferma ai gol subiti o ai pochi successi
ottenuti. Vi portiamo a fare un giro a Zemanlandia allora partendo dalla fase
difensiva. Le squadre del boemo, quando sono in fase difensiva, cominciano a
portare il pressing con i tre attaccanti costringendo spesso le squadre
avversarie al lancio lungo perché tutta la squadra sale e copre gli spazi di
passaggio. Se il primo pressing viene saltato allora inizia l’aggressione sul
portatore di palla. La squadra, rimanendo corta e stretta, riesce ad accorciare
sui portatori di palla avversari con più uomini per recuperarla e ripartire
velocemente. La linea difensiva è altissima ed il fuorigioco è la regola
difensiva prediletta. In genere le squadre di Zeman difendono con sette uomini
lasciando i tre attaccanti a fare pressing oppure pronti a ripartire. Sui
piazzati difende a zona.
La fase offensiva di Zeman padre è
un autentico show. Il 4-3-3 dà ampiezza, profondità, imprevedibilità, gol e
spettacolo ed è costruito sulle catene laterali per cercare la superiorità
numerica sulle fasce. Quando le squadre invece sono chiuse ed aspettano è
fondamentale il movimento delle punte per scardinarle e trovare varchi d’inserimento
(«Se una difesa non ti concede spazi, gli attaccanti devono muoversi per
spettinarla» dice il boemo). In mezzo al campo gioca sempre un regista dai
piedi buoni capace di giocare, specie negli spazi stretti. In difesa restano solo
i due centrali (mai prima di centrocampo) ed il portiere che funge da libero,
il resto attacca. Terzini, mezzali e ali formano le catene fatte di triangoli,
sovrapposizioni, tagli, inserimenti senza palla e chi più ne ha più ne metta. I
terzini spingono contemporaneamente, gli attaccanti realizzano valanghe di gol.
Altro schema offensivo è sui piazzati avversari con uscita del portiere che
rilancia subito per la punta esterna con la squadra che si catapulta in avanti:
per questo preferisce un portiere bravo a giocare con i piedi. Una transizione
velocissima che porta la squadra in avanti e che si tramuta in un’occasione da
gol.
Tornando a noi, l’unica cosa che ci
sentiamo di augurare a Karel Zeman, visti i pochi giorni di lavoro con i nuovi
giocatori, è quello di poter dire “tale padre, tale figlio”.
Altro tema riguarda gli
abbonamenti: 1.600 le tessere staccate fino ad oggi. Un numero importante,
considerando che mancano quelle degli ultras (contrari alla tessera del tifoso,
non si abboneranno). La società si aspettava almeno 7.000 abbonati, un numero
fuori da ogni logica: negli anni lo zoccolo duro della tifoseria è sempre stato
questo. Di certo non aiutano i rimproveri della società e l’atteggiamento di
certa stampa pronta ogni giorno ad accusare quella gente che ancora non ha
fatto (o ha deciso) di non fare l’abbonamento. Lo zoccolo duro ci sarà, come
sempre. Gli altri aspetteranno i risultati, come è giusto che sia: domenica
prossima ci sarà il Messina ed il “Granillo” già presenterà un bel colpo d’occhio.
Se arriveranno risultati conditi dal bel gioco, il pubblico che oggi ha deciso
di non abbonarsi pagherà il biglietto settimanalmente. In fondo è la squadra a
trascinare il pubblico, non il contrario.
Lo stadio “Domenico Purificato” di Fondi
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NUMERI
DI MAGLIA.
Per la prima volta in Lega Pro ci saranno nome e numero sulla maglia come nelle
serie maggiori. Questi quelli scelti dalla Reggina: 1 Sala, 2 Maesano, 3
Baccillieri, 4 De Bode, 5 Gianola, 6 De Francesco, 7 Carpentieri, 8 Forgione, 9
Coralli, 10 Oggiano, 11 Tripicchio, 12 Licastro, 13 Lo, 14 Botta, 15 Kosnic, 16
Cucinotti, 17 Porcino, 18 Cane, 19 De Marco, 20 Bianchimano, 21 Bangu, 22
Comandè, 23 Brunetti, 24 Pelosi, 25 Lancia.
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CONVOCATI. Sono i venti calciatori convocati
per la gara di domani a Fondi. Non c’è il difensore Kosnic, ecco la lista
completa. Portieri: Sala e Licastro. Difensori: Brunetti, Cane, Cucinotti, De
Bode, Gianola, Lo, Maesano, Porcino. Centrocampisti: Bangu, Botta, De
Francesco, Forgione. Attaccanti: Bianchimano, Carpentieri, Coralli, Lancia,
Oggiano, Tripicchio.
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Domani sera su Iddusapi il resoconto della gara con analisi e pagelle, il tutto
a modo nostro. Lunedì sera invece spazio all’unico ed inimitabile “Tatticamente”.
Forza Reggina!
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