ANDIAMO
A COMANDARE
Domani arrivano le Vespe, noi oggi abbiamo voglia di giocare. Per farlo bene
(così come per far ridere), però, bisogna essere seri: facciamo il punto della situazione
Karel Zeman
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♦Dopo la sconfitta di
Lecce, la formazione amaranto è chiamata a giocare in casa un’altra partita
molto impegnativa contro una delle più forti del campionato, la Juve Stabia,
terza in graduatoria (16 punti) a soli tre punti da Lecce e Foggia (19 punti).
Ogni tanto scriviamo dati banali perché troppo spesso non vengono considerati
da alcune redazioni sportive, quindi repetita
iuvant.
Generalmente in
queste riflessioni prima della gara ci occupiamo dell’avversario, per capire
come gioca, quali sono i punti di forza e le eventuali debolezze, stavolta però
andremo oltre. La Juve Stabia, allenata da Gaetano “Jimmy” Fontana, nostro ex
calciatore ai tempi di Ferrari, rifinitore dal sinistro educatissimo, è una
squadra che gioca col nostro stesso modulo, quasi con la stessa voglia di
giocare palla a terra. In avanti a destra gioca Marotta, ex Frattese, che lo
scorso anno ha fatto benissimo in D, mentre in mezzo trova spazio un altro ex,
cioè Zibert. Nel complesso la compagine stabiese forse è meno coraggiosa della
nostra come impatto tattico ma è tosta in difesa e generalmente propositiva in
avanti.
Andremo oltre si
diceva, oggi vogliamo giocare ma per farlo bene (così come per far ridere)
bisogna essere seri ed allora faremo il punto della situazione con riferimento
a quanto fatto finora. La prima giornata l’abbiamo sempre considerata a parte,
troppo poco tempo a disposizione per mettere in campo una squadra competitiva,
il Fondi ne ha approfittato. Subito derby col Messina alla seconda, partita da
vincere in casa che è stata esemplare e fondamentale: gioco, gol e carattere. La
trasferta di Agrigento ha riservato un risultato positivo, un punto in
trasferta contro una pari ruolo, in svantaggio di un gol (2-1) al 51’ arriva la
superiorità numerica che si concretizza a tre minuti dal termine. Arriva al
Granillo una squadra costruita per vincere rimontando la penalizzazione, il
Catania, dall’organico importante con nomi e qualità. La Reggina si fa valere e,
passata in svantaggio per una distrazione, pareggia e chiude in avanti.
Monopoli rappresenta
un’altra trasferta contro una diretta concorrente, almeno sulla carta, poi il
campo ha detto che la squadra pugliese non è così scarsa (con Mariotto DS) poiché
ha perso soltanto contro Lecce e Juve Stabia, vincendo (3) e pareggiando (2) le
altre gare; la Reggina passa subito in vantaggio, poi subisce il pari per una
marcatura distratta in area. Contro il Cosenza in casa si gioca contro avversari,
stavolta anche sulla carta, di caratura superiore: la formazione silana subisce
il gioco amaranto, la Reggina sfiora la vittoria ma è un pari senza subire reti
contro i quinti nella classifica odierna. Arriva la trasferta di Lecce, si
affronta la probabile futura vincitrice del campionato, la Reggina è padrona
del gioco fino alla punizione da cui scaturisce il gol. Risulterà l’episodio
decisivo, la squadra termina all’attacco, siamo certi che a Lecce nessuno in
questo campionato andrà ad occupare la loro metà campo come abbiamo fatto noi
fin dall’inizio. Al sedicesimo del primo tempo, dopo una splendida manovra, la
Reggina arriva in massa verso il limite, palla ad Oggiano che invece di
liberare l’accorrente Cane (tutto solo) preferisce tentare il dribbling verso
l’interno perdendo palla. Queste azioni non concludendosi col tiro in porta attivano
tastiere, penne e microfoni contrari. Adesso c’è la Juve Stabia che in casa,
nel prato sintetico, è da primato, fuori no. La Reggina deve continuare a
sviluppare il suo gioco, il gol arriverà, magari usando il bastone con chi
ancora non si è integrato nel gioco.
Raccontato in estrema
sintesi cosa è successo finora e stimolati dalla critica che vorrebbe il gol a
Lecce, col Cosenza e vittorie in trasferta (Akragas, Monopoli) giochiamo anche
noi, figuriamoci se ci manca la fantasia. A proposito di fantasia, ce ne vuole
tanta per dire che praticamente deve segnare Zeman, deve rimontare e vincere il
tecnico con i cambi (quali i giovani Lancia, Carpentieri, Tripicchio o Bianchimano
che almeno è alto), oppure a non ricordare quando la Reggina, dal 2007 in poi,
se la faceva sotto in qualsiasi partita esterna in A, B, C, e non parliamo
della D perché non si chiamava Reggina! Ma a Roccella ci siamo stati, era
soltanto un anno fa, primo tempo 3-0 con vergogna; a Lecce primo tempo 0-0 da
padroni.
Ma così non va, c’è
da preoccuparsi, perché adesso arriva il trittico duro, bisogna fare punti
altrimenti diventa crisi; pensare che ci siamo sentiti in crisi per tanto
tempo, in linea di massima da quasi un lustro, invece il problema è odierno,
questa sconfitta di Lecce non ci voleva! Noi che ignorantemente pensavamo che
bisognava vincere in casa contro le meno forti e cercare di raccogliere
risultati positivi dove possibile, non avevamo capito nulla. I punti servono
adesso dappertutto, lo diceva pure il famoso inno di Lino Panetta, cantato da
Pino Zappia: “Forza Reggina facci viriri a u tutti quantu vali” e fin qui
c’eravamo, “facci viriri comu sa jucari” e anche qui non c’è che dire “chi
l’occhi i maravigghia hanne sgranari” (anche) ma avevamo tralasciato, caro
mister, “facendu punti e gol a non finiri”. Gli antichi hanno sempre ragione!
Siamo stati realisti
fino ad oggi, la squadra è stata costruita in fretta e negli ultimi giorni di
mercato per salvarsi, per noi non ci sono tutti i problemi e le conseguenti
preoccupazioni che certa stampa tende ad evidenziare poiché la strada maestra,
quella del gioco, della prestazione, è già tracciata. Il nostro credo
calcistico (ZZ) dice: il risultato è casuale, la prestazione no. Prestazioni
che stanno arrivando attraverso il lavoro, su una squadra titolare come non
avveniva da tempo. Vi ricordate quando si diceva che non riuscivamo a schierare
la stessa formazione per due partite di fila, beh adesso che lo facciamo non va
più bene? Finiti i tormentoni estivi forse si tratta di un problema nella testa
che funziona a metà? Un conto può essere il singolo ancora non integrato nel
modulo e forse nel campionato, un conto è sbizzarrirsi con ipotetici cambi
strutturali ottimi per distruggere, sul più bello, quanto di buono si è
costruito finora. In queste pagine abbiamo dato buoni voti in pagella a KZ,
dalla seconda in poi; alla prima giornata, nonostante le scusanti, abbiamo
messo come voto un cattivissimo 3 all’allenatore (e vi risparmiamo il giudizio)
perché appunto è la prestazione che fa la differenza.
Se vogliamo
analizzare seriamente i singoli, al fine di valutare l’organico, partiamo dal
portiere che è al secondo campionato da titolare, il primo nel 2012/13 con la
Pro Patria in C2 negli altri 3 anni 16 presenze totali in B con la Ternana;
Cane lo scorso anno ha fatto la riserva di Maesano in serie D; Gianola come livello più alto di carriera ha
11 presenze in C e 2 nella massima serie maltese; Kosnic in Italia tra i
professionisti ha le 26 presenze a Pisa mentre sono 11 presenze nella serie A
ungherese; Possenti lo possiamo considerare di categoria avendo disputato tanta
C; Bangu è alla prima esperienza
professionistica; Botta ha tanta B alle
spalle ma gli ultimi anni non sono stati il massimo; De Francesco viene da due
stagioni in C (L’Aquila); Oggiano era lo scorso anno in D, esordiente in C (a
29 anni); Coralli è il giocatore più conosciuto e non si discute ma viene da 18
presenze in C al Cittadella; Porcino viene dalla C ma non da attaccante.
Considerato che la
panchina è costituita da giovani alle prime esperienze, possiamo dire che nel
complesso, sulla carta, avremmo una squadra da bassa serie C, da salvezza per come
eravamo partiti. Però si vuole di più, cioè, il gol a Lecce, la vittoria sul
Cosenza, la rimonta del mister nelle partite da ribaltare, dobbiamo tirare, dobbiamo
segnare! Quindi spostiamo l’obiettivo per forza: se vinci col Cosenza e pareggi
a Lecce sei da play off. La Lega Pro di quest’anno, come ben sapete, è composta
da venti squadre, la prima sale direttamente, l’ultima retrocede. Ne rimangono
18 di cui 9 vanno ai play off e 4 ai play out, significa che soltanto 5 squadre
sono da considerare tranquille. Che poi tranquillo non può essere nessuno
perché se sei undicesimo o dodicesimo come fai a non pensare alla decima,
stesso discorso se sei al tredicesimo o quattordicesimo posto devi guardarti
dai play out.
Nella nostra storia
un campionato tranquillo non lo abbiamo mai fatto, forse è il nostro destino ma
non saremo mai una di quelle squadre che riescono a vivacchiare in un
campionato, allora tuffiamoci in questa nuova avventura! Tanto lo stadio è
agibile quasi per tutti i posti (manca ancora la Curva Nord ed anche in questa
settimana ci sarebbe da vergognarsi invece che fare i trionfatori sui social),
le luci accendono (accendevano pure prima ma meglio esser sicuri), i tornelli
tornano, il Sant’Agata è diventato, senza imposizione delle mani, da R4, R2, a RBONU,
la fame di calcio è palpabile in città. Noi ci stiamo. “Carricamundi”, forza,
non diteci che vi spaventate oh, tanto i soldi da spendere a gennaio (i gol
costano) saranno un investimento, forse il migliore visti gli introiti di Sky.
Intanto spieghiamo di
cosa si tratta. I play off sperimentali di quest’annata in lega pro sono una
lotteria semiprofessionistica dove partecipano 27 (ventisette) squadre dei tre
gironi più la vincente della Coppa Italia di Cper designare una sola eletta. Avete
capito bene play off in cui 27 perdono ed 1 vince. Come? Con varie fasi.
Per leggere il regolamento CLICCA QUI
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Come si fa quindi a raggiungerli? Intanto battendo la Juve
Stabia saremmo già dentro, per esempio; in seguito basterebbe proseguire con lo
stesso trend fino a gennaio e saremmo più o meno lì. Il mercato di gennaio a
quel punto diventerebbe decisivo, laddove riuscissimo a colmare alcune lacune:
l’attaccante esterno, la punta di peso, difensori e centrocampisti per
allargare i titolari a 14/15, forse un portiere più esperto. Questo perché,
considerata la circostanza che nessuno partecipa per perdere, bisognerebbe
andare a fare il colpaccio esterno al primo turno, visto che arrivare sesti è
dura. Solo in questa prima fase conta il risultato del campionato, dopo non più,
quindi ci giochiamo tutto!
Con una formazione
avanti nelle conoscenze tattiche, con altre armi in più in organico, dato il
coraggio del gioco, si potrebbe vincere in casa della terza o della quarta, parliamo
di Juve Stabia stessa, Matera o Cosenza se non rimonta il Catania, posti Lecce
e Foggia fuori da questa prima fase (una promossa, l’altra avanzata alla
seconda). Riepilogando: ottenuta quella posizione in classifica, rinforzata la
squadra e vinto nella gara secca a sorpresa in trasferta, ci giochiamo la
seconda fase con gare di andata e ritorno contro una formazione del girone A, o
del girone B o la vincente della Coppa Italia con supplementari e rigori in
caso di parità ma crediamo di potercela fare ben prima.
Immaginiamo già
sindaco ed assessori impegnati a “sgaddare” i sediolini inutilizzati da anni
della curva nord, numeri ad minchiam pitturati a mano come nella Sud, non si
trova più un drappo amaranto da acquistare in città! Andiamo a comandare, in
casa facciamo il pienone e indirizziamo il play off a nostro favore perché i
gol li troveremo con più facilità, le Final Eight ci aspettano, siamo nel
sorteggio integrale ed è ancora andata e ritorno, con eventuali supplementari e
rigori. Altro record di presenze, secondo grosso incasso, ricordiamo che anche
gli abbonati pagano, si gioca contro squadre che subiscono psicologicamente un “Granillo”
pieno, la squadra ormai è lanciatissima si va a giocare la semifinale in campo
neutro, si fa per dire neutro perché giochiamo in casa questa gara secca!
Stesso dicasi per la finale, treni, macchine pullman, aerei, bandiere al vento,
è serie B, adesso ci prepariamo per uno storico doppio salto! Andiamo a
comandare.
P.S.: E pensare che a
noi bastava anche uno 0-0 con la Juve Stabia…
CONVOCATI
♦ Sono ventiquattro i calciatori
convocati da Karel Zeman per la gara di domani contro le “Vespe” di
Castellammare di Stabia. Ecco la lista completa.
♦ Portieri: Licastro e
Sala.
♦ Difensori: Cane,
Cucinotti, De Bode, Gianola, Kosnic, Lo, Maesano, Porcino, Possenti.
♦ Centrocampisti:
Bangu, Botta, De Francesco, Knudsen, Mazzone.
♦ Attaccanti: Bianchimano,
Carpentieri, Coralli, Lancia, Oggiano, Silenzi, Tommasone, Tripicchio.
REGGINA-JUVE STABIA SU IDDUSAPI
♦ Domani sera, dopo la
partita, il resoconto con analisi e pagelle, il tutto a modo nostro. Lunedì
sera invece spazio all’unico ed inimitabile “Tatticamente”. Forza Reggina!
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