sabato 8 ottobre 2016

Domani REGGINA-JUVE STABIA (ore 20.30)





ANDIAMO
A COMANDARE







Domani arrivano le Vespe, noi oggi abbiamo voglia di giocare. Per farlo bene (così come per far ridere), però, bisogna essere seri: facciamo il punto della situazione

Karel Zeman
Dopo la sconfitta di Lecce, la formazione amaranto è chiamata a giocare in casa un’altra partita molto impegnativa contro una delle più forti del campionato, la Juve Stabia, terza in graduatoria (16 punti) a soli tre punti da Lecce e Foggia (19 punti). Ogni tanto scriviamo dati banali perché troppo spesso non vengono considerati da alcune redazioni sportive, quindi repetita iuvant.

Generalmente in queste riflessioni prima della gara ci occupiamo dell’avversario, per capire come gioca, quali sono i punti di forza e le eventuali debolezze, stavolta però andremo oltre. La Juve Stabia, allenata da Gaetano “Jimmy” Fontana, nostro ex calciatore ai tempi di Ferrari, rifinitore dal sinistro educatissimo, è una squadra che gioca col nostro stesso modulo, quasi con la stessa voglia di giocare palla a terra. In avanti a destra gioca Marotta, ex Frattese, che lo scorso anno ha fatto benissimo in D, mentre in mezzo trova spazio un altro ex, cioè Zibert. Nel complesso la compagine stabiese forse è meno coraggiosa della nostra come impatto tattico ma è tosta in difesa e generalmente propositiva in avanti.

Andremo oltre si diceva, oggi vogliamo giocare ma per farlo bene (così come per far ridere) bisogna essere seri ed allora faremo il punto della situazione con riferimento a quanto fatto finora. La prima giornata l’abbiamo sempre considerata a parte, troppo poco tempo a disposizione per mettere in campo una squadra competitiva, il Fondi ne ha approfittato. Subito derby col Messina alla seconda, partita da vincere in casa che è stata esemplare e fondamentale: gioco, gol e carattere. La trasferta di Agrigento ha riservato un risultato positivo, un punto in trasferta contro una pari ruolo, in svantaggio di un gol (2-1) al 51’ arriva la superiorità numerica che si concretizza a tre minuti dal termine. Arriva al Granillo una squadra costruita per vincere rimontando la penalizzazione, il Catania, dall’organico importante con nomi e qualità. La Reggina si fa valere e, passata in svantaggio per una distrazione, pareggia e chiude in avanti.

Monopoli rappresenta un’altra trasferta contro una diretta concorrente, almeno sulla carta, poi il campo ha detto che la squadra pugliese non è così scarsa (con Mariotto DS) poiché ha perso soltanto contro Lecce e Juve Stabia, vincendo (3) e pareggiando (2) le altre gare; la Reggina passa subito in vantaggio, poi subisce il pari per una marcatura distratta in area. Contro il Cosenza in casa si gioca contro avversari, stavolta anche sulla carta, di caratura superiore: la formazione silana subisce il gioco amaranto, la Reggina sfiora la vittoria ma è un pari senza subire reti contro i quinti nella classifica odierna. Arriva la trasferta di Lecce, si affronta la probabile futura vincitrice del campionato, la Reggina è padrona del gioco fino alla punizione da cui scaturisce il gol. Risulterà l’episodio decisivo, la squadra termina all’attacco, siamo certi che a Lecce nessuno in questo campionato andrà ad occupare la loro metà campo come abbiamo fatto noi fin dall’inizio. Al sedicesimo del primo tempo, dopo una splendida manovra, la Reggina arriva in massa verso il limite, palla ad Oggiano che invece di liberare l’accorrente Cane (tutto solo) preferisce tentare il dribbling verso l’interno perdendo palla. Queste azioni non concludendosi col tiro in porta attivano tastiere, penne e microfoni contrari. Adesso c’è la Juve Stabia che in casa, nel prato sintetico, è da primato, fuori no. La Reggina deve continuare a sviluppare il suo gioco, il gol arriverà, magari usando il bastone con chi ancora non si è integrato nel gioco.

Raccontato in estrema sintesi cosa è successo finora e stimolati dalla critica che vorrebbe il gol a Lecce, col Cosenza e vittorie in trasferta (Akragas, Monopoli) giochiamo anche noi, figuriamoci se ci manca la fantasia. A proposito di fantasia, ce ne vuole tanta per dire che praticamente deve segnare Zeman, deve rimontare e vincere il tecnico con i cambi (quali i giovani Lancia, Carpentieri, Tripicchio o Bianchimano che almeno è alto), oppure a non ricordare quando la Reggina, dal 2007 in poi, se la faceva sotto in qualsiasi partita esterna in A, B, C, e non parliamo della D perché non si chiamava Reggina! Ma a Roccella ci siamo stati, era soltanto un anno fa, primo tempo 3-0 con vergogna; a Lecce primo tempo 0-0 da padroni.

Ma così non va, c’è da preoccuparsi, perché adesso arriva il trittico duro, bisogna fare punti altrimenti diventa crisi; pensare che ci siamo sentiti in crisi per tanto tempo, in linea di massima da quasi un lustro, invece il problema è odierno, questa sconfitta di Lecce non ci voleva! Noi che ignorantemente pensavamo che bisognava vincere in casa contro le meno forti e cercare di raccogliere risultati positivi dove possibile, non avevamo capito nulla. I punti servono adesso dappertutto, lo diceva pure il famoso inno di Lino Panetta, cantato da Pino Zappia: “Forza Reggina facci viriri a u tutti quantu vali” e fin qui c’eravamo, “facci viriri comu sa jucari” e anche qui non c’è che dire “chi l’occhi i maravigghia hanne sgranari” (anche) ma avevamo tralasciato, caro mister, “facendu punti e gol a non finiri”. Gli antichi hanno sempre ragione!

Siamo stati realisti fino ad oggi, la squadra è stata costruita in fretta e negli ultimi giorni di mercato per salvarsi, per noi non ci sono tutti i problemi e le conseguenti preoccupazioni che certa stampa tende ad evidenziare poiché la strada maestra, quella del gioco, della prestazione, è già tracciata. Il nostro credo calcistico (ZZ) dice: il risultato è casuale, la prestazione no. Prestazioni che stanno arrivando attraverso il lavoro, su una squadra titolare come non avveniva da tempo. Vi ricordate quando si diceva che non riuscivamo a schierare la stessa formazione per due partite di fila, beh adesso che lo facciamo non va più bene? Finiti i tormentoni estivi forse si tratta di un problema nella testa che funziona a metà? Un conto può essere il singolo ancora non integrato nel modulo e forse nel campionato, un conto è sbizzarrirsi con ipotetici cambi strutturali ottimi per distruggere, sul più bello, quanto di buono si è costruito finora. In queste pagine abbiamo dato buoni voti in pagella a KZ, dalla seconda in poi; alla prima giornata, nonostante le scusanti, abbiamo messo come voto un cattivissimo 3 all’allenatore (e vi risparmiamo il giudizio) perché appunto è la prestazione che fa la differenza.

Se vogliamo analizzare seriamente i singoli, al fine di valutare l’organico, partiamo dal portiere che è al secondo campionato da titolare, il primo nel 2012/13 con la Pro Patria in C2 negli altri 3 anni 16 presenze totali in B con la Ternana; Cane lo scorso anno ha fatto la riserva di Maesano in serie D;  Gianola come livello più alto di carriera ha 11 presenze in C e 2 nella massima serie maltese; Kosnic in Italia tra i professionisti ha le 26 presenze a Pisa mentre sono 11 presenze nella serie A ungherese; Possenti lo possiamo considerare di categoria avendo disputato tanta C;  Bangu è alla prima esperienza professionistica;  Botta ha tanta B alle spalle ma gli ultimi anni non sono stati il massimo; De Francesco viene da due stagioni in C (L’Aquila); Oggiano era lo scorso anno in D, esordiente in C (a 29 anni); Coralli è il giocatore più conosciuto e non si discute ma viene da 18 presenze in C al Cittadella; Porcino viene dalla C ma non da attaccante.

Considerato che la panchina è costituita da giovani alle prime esperienze, possiamo dire che nel complesso, sulla carta, avremmo una squadra da bassa serie C, da salvezza per come eravamo partiti. Però si vuole di più, cioè, il gol a Lecce, la vittoria sul Cosenza, la rimonta del mister nelle partite da ribaltare, dobbiamo tirare, dobbiamo segnare! Quindi spostiamo l’obiettivo per forza: se vinci col Cosenza e pareggi a Lecce sei da play off. La Lega Pro di quest’anno, come ben sapete, è composta da venti squadre, la prima sale direttamente, l’ultima retrocede. Ne rimangono 18 di cui 9 vanno ai play off e 4 ai play out, significa che soltanto 5 squadre sono da considerare tranquille. Che poi tranquillo non può essere nessuno perché se sei undicesimo o dodicesimo come fai a non pensare alla decima, stesso discorso se sei al tredicesimo o quattordicesimo posto devi guardarti dai play out.

Nella nostra storia un campionato tranquillo non lo abbiamo mai fatto, forse è il nostro destino ma non saremo mai una di quelle squadre che riescono a vivacchiare in un campionato, allora tuffiamoci in questa nuova avventura! Tanto lo stadio è agibile quasi per tutti i posti (manca ancora la Curva Nord ed anche in questa settimana ci sarebbe da vergognarsi invece che fare i trionfatori sui social), le luci accendono (accendevano pure prima ma meglio esser sicuri), i tornelli tornano, il Sant’Agata è diventato, senza imposizione delle mani, da R4, R2, a RBONU, la fame di calcio è palpabile in città. Noi ci stiamo. “Carricamundi”, forza, non diteci che vi spaventate oh, tanto i soldi da spendere a gennaio (i gol costano) saranno un investimento, forse il migliore visti gli introiti di Sky.

Intanto spieghiamo di cosa si tratta. I play off sperimentali di quest’annata in lega pro sono una lotteria semiprofessionistica dove partecipano 27 (ventisette) squadre dei tre gironi più la vincente della Coppa Italia di Cper designare una sola eletta. Avete capito bene play off in cui 27 perdono ed 1 vince. Come? Con varie fasi.

Per leggere il regolamento CLICCA QUI

Come si fa quindi a raggiungerli? Intanto battendo la Juve Stabia saremmo già dentro, per esempio; in seguito basterebbe proseguire con lo stesso trend fino a gennaio e saremmo più o meno lì. Il mercato di gennaio a quel punto diventerebbe decisivo, laddove riuscissimo a colmare alcune lacune: l’attaccante esterno, la punta di peso, difensori e centrocampisti per allargare i titolari a 14/15, forse un portiere più esperto. Questo perché, considerata la circostanza che nessuno partecipa per perdere, bisognerebbe andare a fare il colpaccio esterno al primo turno, visto che arrivare sesti è dura. Solo in questa prima fase conta il risultato del campionato, dopo non più, quindi ci giochiamo tutto!

Con una formazione avanti nelle conoscenze tattiche, con altre armi in più in organico, dato il coraggio del gioco, si potrebbe vincere in casa della terza o della quarta, parliamo di Juve Stabia stessa, Matera o Cosenza se non rimonta il Catania, posti Lecce e Foggia fuori da questa prima fase (una promossa, l’altra avanzata alla seconda). Riepilogando: ottenuta quella posizione in classifica, rinforzata la squadra e vinto nella gara secca a sorpresa in trasferta, ci giochiamo la seconda fase con gare di andata e ritorno contro una formazione del girone A, o del girone B o la vincente della Coppa Italia con supplementari e rigori in caso di parità ma crediamo di potercela fare ben prima.

Immaginiamo già sindaco ed assessori impegnati a “sgaddare” i sediolini inutilizzati da anni della curva nord, numeri ad minchiam pitturati a mano come nella Sud, non si trova più un drappo amaranto da acquistare in città! Andiamo a comandare, in casa facciamo il pienone e indirizziamo il play off a nostro favore perché i gol li troveremo con più facilità, le Final Eight ci aspettano, siamo nel sorteggio integrale ed è ancora andata e ritorno, con eventuali supplementari e rigori. Altro record di presenze, secondo grosso incasso, ricordiamo che anche gli abbonati pagano, si gioca contro squadre che subiscono psicologicamente un “Granillo” pieno, la squadra ormai è lanciatissima si va a giocare la semifinale in campo neutro, si fa per dire neutro perché giochiamo in casa questa gara secca! Stesso dicasi per la finale, treni, macchine pullman, aerei, bandiere al vento, è serie B, adesso ci prepariamo per uno storico doppio salto! Andiamo a comandare.


P.S.: E pensare che a noi bastava anche uno 0-0 con la Juve Stabia…

CONVOCATI

Sono ventiquattro i calciatori convocati da Karel Zeman per la gara di domani contro le “Vespe” di Castellammare di Stabia. Ecco la lista completa.

Portieri: Licastro e Sala.
Difensori: Cane, Cucinotti, De Bode, Gianola, Kosnic, Lo, Maesano, Porcino, Possenti.
Centrocampisti: Bangu, Botta, De Francesco, Knudsen, Mazzone.
Attaccanti: Bianchimano, Carpentieri, Coralli, Lancia, Oggiano, Silenzi, Tommasone, Tripicchio.

REGGINA-JUVE STABIA SU IDDUSAPI

Domani sera, dopo la partita, il resoconto con analisi e pagelle, il tutto a modo nostro. Lunedì sera invece spazio all’unico ed inimitabile “Tatticamente”. Forza Reggina!
© RIPRODUZIONE RISERVATA