venerdì 31 gennaio 2014

DOMANI REGGINA-VIRTUS LANCIANO

Dopo la gara di Bari, tanti commenti all’evento riportavano un concetto che sintetizziamo con la frase più ricorrente: “alzi la mano chi se l’aspettava”. Il nostro ottimismo, come goccia in un oceano, era passato quasi inosservato. Nessuno vuole fare il fenomeno, non è nostra intenzione simulare indovini, però partiamo da questo diverso approccio alla gara per stigmatizzare il solito pessimismo cosmico che circonda l’ambiente, anche quando ci dovrebbe essere quantomeno un punto interrogativo.

Nel campo si è vista una Reggina compatta, guardinga e troppo schiacciata nella seconda fase della gara, dopo un primo tempo dove aveva lasciato al Bari solo un contropiede. Proprio il contropiede è mancato a noi al San Nicola, troppi palloni buttati (Dall’Oglio) ed alcune mancate aperture (su Fischnaller), questo è un aspetto da rivedere con cura perché il frutto della fase buona difensiva è rappresentato proprio dagli spazi che, con i veloci Maicon, Fischnaller e Di Michele, vanno sfruttati al meglio.

Le dichiarazioni di Gagliardi, nel dopo gara di Bari, erano ovvie ma, nonostante la loro concretezza e realtà, qualcuno è riuscito anche a scandalizzarsi, perché la normalità non è ben vista a queste latitudini. Cosa doveva dire il co-artefice di una ripresa psicologica e fisica che ha risollevato prima di tutto il morale dei giocatori, infondendo fiducia ad una formazione che era abituata a sentirsi dire dal proprio “condottiero” che era scarsa e da cambiare nel mercato? Misteri del calcio! A tal proposito ci aiuta la prestazione di Adejo, finito in panchina nella precedente gestione ed invece autore di una gara praticamente perfetta, lui rappresenta uno degli esempi di ciò che stiamo raccontando. Per non citare il francesino Pambou, ragazzo presente anche in ritiro, non vogliamo andare oltre…

Il Lanciano è una discreta squadra allenata benissimo. Sin dall’inizio i loro uomini di campo hanno puntato sulla prestazione, sul gioco, sulla mentalità; il tutto ha dato i frutti sperati in un campionato, quello cadetto, che premia l’organizzazione e le idee chiare da sempre. La nostra confusione del girone d’andata rappresenta proprio tutto l’opposto di ciò che serve in B. Ci siamo impelagati con due conduzioni: uno sponsorizzato ed inadeguato, sul quale abbiamo già scritto fin troppo; l’altro osteggiato e remissivo, al quaglio, con una penosa retromarcia sul modulo.

All’andata accadde quello che tutti ben ricordano: partita giocata male, pareggiata in extremis, dichiarazioni inopportune. Cercando di rivedere il passato da altra prospettiva, non pare normale che in tre partite disputate, nella storia di Reggina e Lanciano, ci siano due vittorie loro ed un pari “rubacchiato” a fine gara e, visto il passato delle due squadre, anche l’attuale classifica appare assurda.

Nel calcio mercato il presidente ha cercato di fare uno sforzino e qualcuno si è confuso col nome: nel pomeriggio è arrivato il portiere Azizi (dalla Reggiana), mentre in serata è andato in porto lo scambio Dumitru-Rigoni. Rigoni troverà Djuric al Cittadella, quel Djuric marcato in Trapani-Reggina. Dumitru in dialetto è Limitr: Micheli e Limitri è la nuova coppia d'attacco amaranto!


Tornando al campo serve la continuità, occorre la stessa unione di intenti di Bari, dove ogni calciatore ha aiutato il compagno che usciva o finiva fuori posizione dopo un attacco. La strada è quella del sacrificio fisco e tattico, l’abbiamo scritto una settimana fa che si può risalire, figuriamoci adesso dopo quella prestazione. A fine partita, come dice Gagliardi, speriamo di poter dire: “Gliel’abbiamo appoggiata pure a loro!”.
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lunedì 27 gennaio 2014

sabato 25 gennaio 2014

LA PUNTATA

Dopo quasi un mese di stop torna il campionato cadetto. Alcune squadre si sono rafforzate, altre indebolite, da qualche parte hanno anche cambiato allenatore. Quello che si prepara sarà senza dubbio un girone di ritorno interessante, e, auspichiamo, vincente. Giocate responsabilmente!
Ragazzo di Bottega

Carpi-Ternana X
Cittadella-Spezia 2
Juve Stabia-Pescara GOL
Latina-Empoli 1X
Novara-Avellino 1

Varese-Cesena OVER 2.5
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venerdì 24 gennaio 2014

DOMANI BARI-REGGINA

Rieccoci e bentrovati. Dopo la pausa invernale, ricomincia il campionato di B, la Reggina è impegnata a Bari, nella prima giornata del ritorno, sperando che sia un ritorno effettivo al calcio, dopo lunghi mesi di assenza. In questo mese di stop sono avvenuti molti cambiamenti intorno al mondo amaranto: è cambiata la guida tecnica, alcuni calciatori hanno salutato la compagnia, qualcuno nuovo, o al massimo usato, è arrivato, ma soprattutto si è compiuto il centesimo anno della nostra gloriosa squadra.

Chi scrive non è preoccupato né della posizione in classifica né del rischio di scomparire dal calcio, in controtendenza rispetto al dire comune. I motivi risiedono certamente nell’irrazionale ottimismo del tifoso così tanto allenato negli anni, ma sono anche legati ad altre circostanze. Nessuno dei tifosi più maturi intanto può negare che quando si giocava in serie C1, e non se ne veniva mai a capo, oppure quando si scivolava per due volte in C2, senza una società, senza un appiglio per il futuro, che si stava indubbiamente peggio. E si stava peggio perché non c’era neanche la possibilità di veicolare l’insoddisfazione verso qualcuno. Eppure, dal basso, è rinata una grande storia, fatta di successi e soddisfazioni, anche di delusioni cocenti, ma sono stati anni in cui tutta Italia ha conosciuto la Reggina, il suo pubblico, la sua passione; la nostra città ha potuto mostrarsi nel suo aspetto migliore, cioè, quello della partecipazione popolare.

I cicli, per loro natura, hanno andamento altalenante, la storia recente della nostra squadra lo conferma. Dopo gli anni bui, da cui siamo partiti, raccontando la storia che conosciamo per averla vissuta, si arriva agli anni di Scala con l’ambiente che si caricava partita dopo partita. Dopo quel biennio magico, dalla C alla quasi A, e la bella stagione di Bolchi, il ciclo riprese la via della discesa, fino ad arrivare alle porte della retrocessione dalla C1 alla C2. Un triennio di sofferenza cui seguì una rinascita con le stagioni dei play-off persi, della promozione e poi della permanenza in B. L’impennata migliore comincia, dal quattordicesimo posto in B, al decimo, al sesto, al sogno realizzato della A. Nove anni di massima serie, anch’essi con alti e bassi, con cadute e riprese, fino al 2009, anno in cui inizia il declino nel quale ci troviamo ancora.

Sarebbe troppo semplicistico aspettarsi qualcosa di buono per cabala, scaramanzia o ragionamenti statistici fatti di curve gaussiane. Il nostro ottimismo poggia su ciò che sta alla base, sulle intenzioni del manovratore.  Il presidente quest’anno ha sbagliato tantissimo, non è riuscito a dare forza ad un progetto tecnico con una figura solida, ha lasciato andare via un manager (Tolentino) che sarebbe stato molto utile in varie occasioni, prima fra tutte, la celebrazione del centenario nella data naturale, cioè, l’11 gennaio 2014 che per la società è saltata. Ha intrapreso un valzer in panchina che in otto mesi mostra questa sequenza: Pillon - Atzori - Castori - Atzori - Gagliardi/Zanin. Fermarsi al primo era troppo semplice, meglio complicarsi il lavoro a volte. Adesso che ne paghiamo le conseguenze, ci tocca sperare che la “strana coppia” riesca a ridare calcio ad una squadra che ha cambiato spesso, oltre gli allenatori, uomini, schemi e mentalità.

Ma in sostanza da dove altro nasce l’ottimismo? Nasce dalla certezza che il manovratore tutto vuole tranne che retrocedere; si alimenta anche dalle piccole cose, dall’osservazione di un mondo, quello amaranto, che abbiamo imparato a conoscere col tempo e, quando nel momento di maggiore crisi, vengono fuori certi argomenti, certi dibattiti, determinate trasmissioni, allora noi saltiamo a piè pari dall’altro lato. Perché ci viene troppo da ridere quando ex dirigenti, opinionisti e sapientoni, si riscoprono giudici implacabili del grande capo, cui contestano scelte che magari in passato venivano da loro stessi approvate. Basta aprire i social network per leggere gente che prima era “culo e camicia” con la società e adesso ne scrive di tutti i colori. La Reggina di Foti ha sempre prodotto, fin dalla vendita di Bellaspica, dopo alcuni giorni dall’ingresso in società; mai ci ha rimesso perché chi detiene la Reggina ha anticipato una modestissima cifra subito ripagata e non ha mai cacciato altri soldi!

Per quanto tirchio e detestabile possa apparire (e probabilmente essere), il presidente mai si abbassa a determinati livelli, mai attacca nessuno, sempre ha detto che si lavora con quanto si produce, cioè, con gli introiti. Questa è la base per ragionare, troppi hanno perso la memoria ed accettato passivamente questo compromesso (ormai storico) solo nei periodi vincenti, proprio quando ci guadagnava (e qui avete mostrato genialità). Quando si vendeva Bianchi, a rate, in sterline, addirittura si truffava sul cambio, equiparando sterlina ed euro, ed euro in lire (!) pur di minimizzare il cifrone che, unito alle altre operazioni, faceva tanto. Chi scrive discuteva anche con addetti ai lavori delle cifre, perché era quel calciomercato, in quel periodo storico che doveva significare la svolta della società; invece gli argomenti erano sottovalutati, anche perché in fondo erano “discorsi da bar”. Adesso sono da salotto quegli incassi, complimenti per la tempestività!

La storia però è fatta anche di comportamenti e scelte errate del presidente, che a volte allontana quelli buoni, come Iacopino. Raccontandola com’è, il signor Foti, prima di entrare nella Reggina, era un comune negoziante, come ce ne sono milioni in Italia; da molti anni ormai è diventato ricco ed abbastanza famoso, grazie alla Reggina. Questo non è mai stato accettato dai suoi detrattori, non accettano che sia potuto accadere questo, senza chiedersi se ciò abbia potuto portare benefici o no alla squadra ed alla città (in ogni senso…). Non riescono a metabolizzare un semplice teorema che vige da almeno cinque lustri: la Reggina va bene/Foti fa soldi; la Reggina va male/Foti non fa soldi.

A noi che Foti sia ricco, non ci interessa, saranno fatti suoi, a noi dà fastidio il Foti dei periodi buoni descritti in precedenza, quello che s’inceppa quando tratta la Reggina come se fosse un negozio sul Corso, il presidente che si confronta calcisticamente con i familiari (con tutto il rispetto, in linea di massima piatti e bucato attendono sempre), il presidente che preannuncia vittorie quando la storia della Reggina parla al contrario, il dirigente che passa un mese alla ricerca di un tecnico per poi accontentare una piccola minoranza sostanzialmente incompetente. Ci piace invece il presidente che chiude il cerchio e, piuttosto di correre appresso ai “consigli” degli amici, aspira dal sigaro e prende autonome responsabilità, come quella di ri-esonerare Atzori che, invece di allenare bene, faceva l’opinionista ed il critico di una squadra che poi era la sua, fino a mettere la strana coppia in panchina, pur di perseguire il suo pensiero datato di un organico con valori.

I movimenti sul mercato ormai sono chiari ed anche questa volta il concetto era espresso, fin dal dopo gara di Terni dove più che al mercato si guardava all’organico per risollevarsi. Da quel pensiero si era allontanato definitivamente l’ex-allenatore che, in piena osmosi con la stampa, raccontava un film diverso. E’ un rischio ma adesso siamo al punto, indietro non si torna. Nello spogliatoio, come si suol dire “si sono contati”, giocherà chi c’è con tutto se stesso, adesso bisogna dare risposte a tutti.

Abbiamo sempre messo il calcio al centro delle disamine, nel tentativo di contribuire nel nostro piccolo ad alcune riflessioni utili alla causa, torneremo a parlarne, sperando di raccontare qualcosa di diverso. 

Mission is possible!
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domenica 12 gennaio 2014

IDDUSAPI BY NIGHT

La notizia di oggi, come riporta Gianluca Di Marzio, è che il Modena è molto vicino all’accordo per il prestito di Gianmario Comi su cui c’era anche la Reggina.
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PRESUNTE TRATTATIVE - ACQUISTI
Portieri: Berni, Bizzarri, Gabriel, Pigliacelli, Ravaglia, Silvestri
Difensori: Albertazzi, Aronica, Borghese, Perna, Terlizzi, Vergara
Centrocampisti: Barillà, Gavazzi, Gentsoglou, Lopez, Moretti, Padalino, Piccini
Attaccanti: Arrighini, Bogdani, Comi, Ferrari, Malonga, Petagna, Sforzini, Succi.
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PRESUNTE TRATTATIVE - CESSIONI
Adejo, Caballero, Cocco, Dall’Oglio, De Rose, Falco, Gerardi, Ipsa, Maicon, Sbaffo.
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ROSA AGGIORNATA AD ORA
Portieri: Licastro, Zandrini
Difensori: Adejo, Contessa, Di Lorenzo, Foglio, Lucioni, Ipsa, Maicon
Centrocampisti: Barillà, Colucci, Dall'Oglio, De Rose, Falco, Rigoni, Sbaffo, Strasser
Attaccanti: Cocco, Di Michele, Gerardi, Fischnaller, Gerardi, Louzada
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sabato 11 gennaio 2014

BUON CENTENARIO REGGINA


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mercoledì 8 gennaio 2014

IDDUSAPI BY NIGHT

Iddusapi "precisa" che la Reggina Calcio non ha reso noto di aver sollevato dall’incarico di responsabile tecnico della Prima Squadra il Sig. Gianluca Atzori. Il club avrebbe dovuto ringraziarlo per l’impegno profuso e la professionalità dimostrata, augurando a lui ed al suo staff le migliori fortune per il loro futuro professionale.
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lunedì 6 gennaio 2014

REGGINA, IL CENTENARIO E' L'APOTEOSI DEL NON GABBU E NON MARAVIGGHA!

Quello che era già nell’aria è divenuto stamani realtà: l’11 gennaio la Reggina non festeggerà i suoi cento anni di storia. «Data da ricordare nei nostri cuori. Adesso non c’è lo spirito per festeggiare. Ma chiaramente se le cose si metteranno bene, dedicheremo un evento coinvolgente ai nostri cento anni amaranto», così Lillo Foti in un’intervista concessa a Tonio Licordari su “Gazzetta del Sud”.

Dire che è vergognoso non rende l’idea. Qualche penna obietterà che c’è una squadra da salvare e che adesso bisogna pensare al mercato. Noi rispondiamo che il centenario doveva essere qualcosa di costruito nel tempo, già dall’inizio della stagione e non solo nell’ultima settimana. Di più: il centenario doveva essere la colonna portante della stagione! Inoltre, come dice Foti, se dovessimo malauguratamente finire in Serie C, saremo l’unica squadra di calcio del pianeta che non avrà festeggiato i suoi cento anni.

Noi parliamo adesso perché siamo stati gli unici, questa estate, a far notare che non c’era una maglietta celebrativa del centenario tra le tre divise ufficiali della squadra mentre la stampa di regime, tacendo, non ha posto obiezioni. Adesso non ci sarà nulla nonostante la presa per il culo della pagina Facebook della Reggina, che l’11 dicembre ci informava che mancavano 30 giorni all’evento (che poi i giorni erano 31: alla Reggina non sanno nemmeno che dicembre è composto da 31 giorni, quindi dovevano scrivere che mancava un mese, non meno 30); nonostante i proclami fatti questa estate, con Foti che si inalberò quando qualcuno gli fece notare che per lui la Reggina era nata nel 1986: «Queste tesi, così faziose, non meritano risposte». Eh no, caro Presidente, Patron o come diamine vuole essere chiamato: questi sono i fatti! Una società che non ha esitato a festeggiare i suoi venticinque anni, con tanto di maglietta celebrativa, interviste sul sito ufficiale ai protagonisti di quello storico traguardo, festa di presentazione. Per il centenario niente di niente, solo tante parole, un inizio di festa alla prima giornata e nulla più. Ancora oggi, sul suo sito ufficiale, campeggia una pagina riguardante i 98 anni di storia!!!

Ma che diritto ha lei, caro Foti, di offendere (perché di questo si tratta) la storia della squadra di calcio della città? Di tutte quelle persone che hanno tifato per la Reggina prima di lei e che oggi sono ancora là, di quelli che ci sono stati prima e non ci sono più, delle generazioni future che potevano essere avvicinate da un evento che capita una volta nella vita a chi ha la fortuna di esserci? Lei, sempre in estate, ha detto che ci sarà un avvicinamento costante all’11 gennaio e che avrebbe coinvolto la città: in questi mesi non c’è stato nulla, l’ennesima bufala propinata ad una tifoseria che non le crede più e che l’ha abbandonata.

Doveva essere organizzata un’amichevole con i giocatori storici per l’11 gennaio. Settimana scorsa qualcuno dei parenti di questi calciatori chiedeva in rete se qualcuno a Reggio aveva notizie, visto che le famiglie dovevano organizzarsi con lavoro e quant’altro. Lo chiedeva ai tifosi perché dal Sant’Agata nessuno si è degnato di fare una telefonata per dire: signori, la festa è rinviata. Ma cos’è diventata la Reggina? Dove sono quei valori che lei, Presidente, richiede ai calciatori quando è il primo a fregarsene?

Diciamo le cose come stanno allora: lei ha dimostrato di essere un dirigente incapace di dirigere una squadra di calcio quando ha deciso di camminare da solo. I risultati degli anni passati sono stati costruiti sull’asse Foti-Martino-Iacopino, la triade dei successi amaranto. Li ha mandati via ed ha avuto la fortuna (il famoso culo di Foti, noto a tutti in città) di trovare un allenatore come Mazzarri (insieme a dirigenti come Bigon e Calveri) che per tre anni ha messo le pezze, centrando tre salvezze, l’ultima delle quali miracolosa (con 51 punti fatti sul campo) dopo i suoi imbrogli telefonici per i quali, in primo grado, è stato condannato da un Tribunale, quello di Napoli, ed è finito prescritto ma non assolto (ed è una bella differenza). Ha cacciato Iacopino dopo 42 anni, lui vera bandiera amaranto! Ha avuto, nonostante tutto, la fortuna di trovare un dirigente stravagante, ma capace, come Tolentino e l’ha fatto scappare via (ed i giornalisti dovrebbero raccontare perché è andato via nonostante, visto che lo sanno): chi è capace non ha modo di emergere al Sant’Agata.

Vale sul campo, vale dietro le scrivanie: lo stadio vuoto, il penultimo posto, un centenario che scivola via così e che non torna più. Si tenga la sua Reggina 1986, il centenario è dei tifosi della Reggina, non suo. 
NON GABBU E NON MARAVIGGHIA!
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