domenica 30 novembre 2014

RE DAVID? NO, DI MICHELE SCHETTINO!

Ecco un’anteprima di ciò che troverete domani su Iddusapi: il capitano della Reggina, David Di Michele, abbandona la barca che sta affondando. Per i tifosi della Reggina lui era Re David, adesso è diventato Di Michele Schettino!
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venerdì 28 novembre 2014

Domani REGGINA-BENEVENTO (Ore 17)

SETTIMANA INCANDESCENTE
Giusto lavare i panni sporchi in famiglia ma se vengono stesi ancora macchiati evidentemente qualcosa non quadra

Robertinho Insigne: serve lui, ma anche gli altri dieci
L’apertura di queste riflessioni prima della gara inevitabilmente deve partire dalla lista dei convocati, per sfidare il Benevento in casa. Mancano tre/quattro giocatori, sicuramente Di Michele, Maita, Condemi e forse Camilleri, visto che quest’ultimo si è allenato durante la settimana.  Dai “si dice” sembra che Maita paghi il burrascoso dopo Ischia mentre Di Michele e Condemi non sono al primo appuntamento con la mancata convocazione per una gara.

Le discussioni del dopo Ischia si saranno protratte al centro sportivo, ideato per fare calcio, diventato ormai luogo di discussioni, polemiche e liti, il più delle volte a porte chiuse. E’ vero che i panni sporchi si lavano in famiglia ma se li stendono ancora macchiati evidentemente qualcosa non quadra. C’è poca fantasia, vista la posizione in classifica, di andare a trovare motivazioni degli uni e degli altri, diciamo che sbagliano tutti quando accadono queste cose.

A queste defezioni volontarie vanno aggiunte quelle per squalifica di Di Lorenzo, Rizzo e Dall’Oglio. Il sistema di gioco razionalmente dovrebbe essere lo stesso visto ad Ischia, cambiando gli interpreti naturalmente, difficile suppore un nuovo modulo che significherebbe l’ennesima ripartenza, tutti parlano di 3-5-2, vedremo se sarà così. Il Benevento sta facendo il suo solito campionato di vertice, sembra una gara segnata da troppi accadimenti: proteste di vario genere, epurazioni e squalifiche.

Insomma il pessimismo regna sovrano, da queste righe non possiamo che augurarci una partita diversa che ribalti l’andamento delle ultime giornate e faccia respirare la nostra posizione in classifica.  Ci rimane Insigne, non è poco ma non è neanche tutto, servono gli altri dieci, a cominciare dal portiere.  Ci importa poco di ex e di altri discorsi, per ora. Tre punti e basta!
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lunedì 24 novembre 2014

ISCHIA-REGGINA 2-0

REGGINA TI AMO
OGGI PIU’ DI IERI

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venerdì 21 novembre 2014

DOMANI ISCHIA-REGGINA (Ore 14, diretta Lega Pro Channel)

È FACILE CRITICARE FOTI ADESSO
Peccato che a farlo siano quelli che nel post Mazzarri esultavano con lui
Parte l’era Tortelli: l’unico rimedio per superare la crisi è fare risultato

Lillo Foti
Dopo le dimissioni di Cozza (onore a lui per il gesto raro) la moda dell’ambiente calcistico reggino ha portato ad un tardivo tiro al bersaglio contro Foti, correlato ai pessimi risultati sul campo anche da parte di chi, ieri, davanti alle briciole di una salvezza risicata in A, non faceva altro che portarlo in carrozza. Permetteteci di non unirci a questo coro perché abbiamo una diversa visione degli aspetti sportivi e societari. Non volevamo partecipare al campionato in corso, mentre molti erano contenti, perché vista la strada che portava alla scelta della guida tecnica, ci spaventavano le possibili cattive figure nei derby; avevamo intravisto la luce, in fondo ad un tunnel lunghissimo, quando l’istituto del Tribunale è stato affiancato alla società.  L’iscrizione al fotofinish è stata accolta come una vittoria e pertanto ogni altra considerazione opposta portava tali pensieri ad essere qualificati come anti-Reggina. Adesso che il campionato è in corso quasi ci si vorrebbe liberare dello stesso, annullando tutto ciò che è stato finora. Il campionato va terminato, con onore e dignità, cercando di centrare una salvezza dovuta e di andare a vincere i derby rimasti.

Lo stadio “Enzo Mazzella” di Ischia, nel 1995 eravamo proprio qui
Che piaccia o no, la Reggina è in difficoltà da tempo, non da quest’anno o dallo scorso, ma da quando la storia andava e arrivavano i migliori risultati dal campo, cioè, i 51 punti dei cittadini onorari. In quel periodo molti dei contestatori di oggi erano sul carro presidenziale; proprio quando s’incassavano plusvalenze spaventose ed invece di investire parte degli introiti, si festeggiava la salvezza in cambio di assordanti silenzi. Noi ci siamo arrivati con qualche mese di ritardo, diciamo tecnico, con i discorsi relativi ai bilanci: il periodo migliore, quello dell’estate post Mazzarri con la vendita di Bianchi al City, lo abbiamo potuto conoscere nelle cifre successivamente. Nel momento in cui abbiamo letto costi d’acquisto irrisori per calciatori, in confronto alle consulenze di mercato abnormi, abbiamo iniziato a farci ed a porre domande scomode che non hanno mai ricevuto risposte.

Pierantonio Tortelli
Per cercare di spiegare la tragica posizione della classifica odierna, “si dice” che l’allenatore rappresenta l’ultimo dei problemi, perché il primo è Foti. Per chi scrive, le malefatte del presidente non spiegano la posizione in classifica (di un organico certamente non da ultimo posto), spiegano invece le scelte sbagliate che stanno a monte, tra le quali anche quella dell’allenatore. Molte volte leggiamo ipotesi di emulazione del fallimento del Bari. L’abbiamo seguito in estate e conosciamo benissimo l’argomento, punti di vicinanza tra le due storie ne esistono ma, scrivendo ciò, non possiamo dimenticare i fatti: l’allenatore ed i giocatori del Bari erano senza società ed hanno ottenuto lo stesso risultati, questo per spiegare che nel calcio, per fortuna ancora, i risultati possono arrivare anche nelle peggiori condizioni.

Finora ci siamo adeguati all’infimo livello tecnico della categoria nel peggiore dei modi, sembrando persino più scarsi di altre pericolanti. Non si guardano mai i nomi dei giocatori delle varie Aversa, Lupa Roma ecc. ecc., si guardano i nostri e si conclude che siamo scarsi! Facile affrontare così la questione, soprattutto quando in panchina c’è una figura gradita, quando invece ci passano altri allora dopo due gare andate male ci si scaglia contro a colpi d’incompetente.

Probabilmente ci sarà una rivisitazione tattica, da fermi estimatori del 4-3-3 zemaniano, siamo consapevoli che ogni tentativo di imitazione sia da programmare in sede di ritiro e con gli uomini adatti a sviluppare il progetto tattico; le improvvisazioni portano confusione e, di conseguenza, i risultati che sono arrivati.  Il nostro organico pecca di un terzino destro e di un centravanti per attuare quel sistema di gioco mentre la strategia tattica peccava dei fondamentali concetti di fuorigioco e pressing. Allora una soluzione intelligente è quella di adeguare il proprio modo di stare in campo alle caratteristiche dei giocatori, cercando di ovviare alle lacune. Il nuovo tecnico Tortelli, con la collaborazione di Padovano, Mozart e degli altri dello staff, tra cui il nuovo preparatore dei portieri, dovrebbe fornire queste soluzioni, nella speranza che la sua apparizione in panchina non sia temporanea.

Il problema dell’attacco è risolvibile rinunciando alle tre punte, quello della fascia destra è più complicato.  Tra i possibili interpreti del ruolo di laterale destro abbiamo: Aquino, Di Lorenzo, Ungaro ed Ammirati, per quel che si è visto, forse soltanto l’ultimo (che ha fatto qualche spezzone) potrebbe cimentarsi nel ricoprirlo con profitto. Da queste pagine da tempo sosteniamo che le prove balbettanti di Dall’Oglio forse sono da ricondurre ad un’attitudine negativa al ruolo affidatogli. Probabilmente il sistema di gioco sarà variato, ritornerà titolare a centrocampo, bisogna vedere dove sarà collocato il siciliano, speriamo che il nuovo tecnico gli assegni compiti da corridore più che da gestore statico di palloni in mezzo al campo. Posto che a sinistra Karagounis ci può stare, a centrocampo crediamo sia l’ora di affidare al giovane Maita le chiavi in cabina di regia, con accanto qualche ragazzo che ci metta anima, cuore e la personalità che serve per giocare senza tanti patemi, con la sfrontatezza di chi è giovane e mette aggressività e tecnica a disposizione della squadra. In difesa si registrerà ancora l’assenza di Camilleri, trovare difensori affidabili in questo momento è complicato, siamo obbligati a puntare sul deludente Di Lorenzo degli ultimi periodi, purché si ritrovi al più presto.

La coperta sembra cortissima e soltanto attraverso un’applicazione collettiva, con una squadra corta si può ovviare al problema. Ungaro e Crescenzi non stanno certamente contribuendo alla causa, qualcos’altro ci sarà (Syku?) oppure non ci resta che sperare in un miglioramento del loro rendimento. In avanti Di Michele ed Insigne rappresentano una coppia a termine per motivi diversi: uno chiude una carriera importante e l’altro parte per una carriera che potrebbe esserlo ancora di più. Entrambi sono accomunati dal periodo definito di partecipazione (fino al termine del campionato) e dalla responsabilità del futuro professionistico della Reggina; potessimo scegliere due attaccanti per la Lega Pro, coerentemente con quanto abbiamo sempre scritto, sceglieremmo proprio loro due.

Si gioca ad Ischia contro una squadra nelle nostre identiche condizioni: scarsi risultati, cambio di tecnico, morale sotto i tacchi. La partita è difficile e va affrontata con la determinazione da ultima spiaggia, bisogna tirare fuori il meglio di ognuno, al nuovo staff il compito di risollevare questa formazione, il rapporto con la gente ed il risultato finale.

Forza e coraggio!
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lunedì 17 novembre 2014

REGGINA-SALERNITANA 0-1

IN BOCCA AL
LUPO, MISTER
Amaranto ancora sconfitti. A fine gara Ciccio Cozza si dimette. Renzo Ulivieri nega la deroga per Mozart e Foti affida la panchina a Pierantonio Tortelli.
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venerdì 14 novembre 2014

STASERA REGGINA-SALERNITANA (Ore 20.45, diretta RaiSport1)

È LA TUA NOTTE
VAI REGGINA CAZZO!

Forza Armandino!
In questo prepartita serviamo agli amici lettori un antidepressivo come lieto avvicinamento alla gara. Siamo stanchi e stufi di occuparci settimanalmente di problemi, c’è una partita importante in diretta televisiva su RaiSport1, contro un avversario di spessore. I gemellati di Salerno sembra abbiano intrapreso la strada giusta: società, squadra e tifo viaggiano coesi verso la B; tornano al Granillo dopo alcuni anni con i nostri ex Colombo, Castiglia e Lanzaro (uno dei cittadini onorari).

Da queste parti l’obiettivo è quello minimo e, per come si stanno mettendo le cose, sarebbe anche abbastanza. Abbiamo vissuto l’ennesima settimana di passione, fatta di riunioni e confronti, dopo i quali le novità rispetto al passato sono le presenze di Viola a Di Michele.  Per chi scrive sono due armi in più, sappiamo di non essere in numerosa compagnia su tale argomento ma due gol sbagliati non spostano, almeno per noi, la valutazione su questi calciatori che in Lega Pro possono tranquillamente decidere una gara. C’è pure un altro vantaggio che riguarda lo studio della gara, immaginiamo l’imbarazzo del tecnico avversario Menichini che non può sapere quale sistema di gioco si troverà ad affrontare, chi sostituirà Dall’Oglio, se giocheranno Viola e Di Michele, praticamente possiamo dire che per loro sarà un incontro al buio.

Certamente la classifica è nettamente dalla loro parte, però le insidie di queste gare sono rappresentate da variabili impazzite e noi follia ne abbiamo da vendere. Sulla panchina siederà ancora Cozza, ad inizio settimana sembrava potesse rassegnare le dimissioni da tecnico, se non si sono concretizzate il motivo è da ricercare nella profonda crisi economica che attanaglia la società. Superata in scioltezza questa tematica che, da un lato ci spinge all’ennesime considerazioni negative sull’operato di un presidente che ormai, non potendo vendere giocatori, mette in vendita debiti (azioni) e persino panchine (NGNM), dall’altro ci spinge all’augurio sincero che tutto migliori, per noi tifosi, per Cozza, per la stessa società. Per far ciò vanno colte al volo le partite svolta che in un campionato, di tanto in tanto, si presentano.

Siamo ancora reduci dal post derby di Lamezia, che ha annullato quello spiraglio del dopo Cosenza, facendoci tornare perdenti come da prima partita fondamentale toppata contro il Messina. Quella contro la Salernitana, per motivi di classifica, blasone, circostanze, è una di quelle gare che se vinte possono generare ottimismo, fiducia e morale. La squadra deve reagire alle avversità, apprezzabile la richiesta di Cozza di non contestare i giocatori, siamo d’accordo, perché è dimostrato che andare a prendersi qualche minuto d’insulti sotto il settore non migliora per nulla la situazione.

Come dicevamo in precedenza, modulo ed uomini amaranto sono impronosticabili mentre conosciamo la Salernitana, questo è un piccolo vantaggio nel pre-gara. In campo serve lucidità e fuoco dentro, non ci sono avversari imbattibili, almeno per come la vediamo noi. Tutti abbiamo la consapevolezza che seguire la falsariga dello scorso anno è pericoloso, da gennaio in poi è difficilissimo riemergere dai bassifondi, bisogna farlo adesso, in quest’anticipo serale. Ci sono due alternative: abbattersi quando loro ci mettono in difficoltà oppure reagire e lottare, pallone su pallone, centimetro su centimetro di campo.

Ai giocatori tutti lanciamo le ultime considerazioni: dimostrate che anche voi sapete giocare a pallone! Ragazzi, la gente potrebbe ritornare dalla vostra parte, questa è la partita perfetta. Vai Reggina cazzo!

P.S.: Anche noi ci uniamo alla richiesta di devolvere l'incasso ad Armandino, il giovane tifoso della Salernitana. Speriamo che almeno stavolta Foti e Lotito non abbiano il braccino corto.
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martedì 11 novembre 2014

CIAO LORENZO

Un po’ di tempo fa avevamo preso parte alla campagna di solidarietà “Lorenzo facci un goal”, una raccolta di fondi per Lorenzo Costantini, giovane della Primavera del Lanciano, affetto da una grave forma di leucemia. Servivano molti soldi per permettergli di raggiungere Philadelphia per avere una speranza. Lorenzo ha smesso di vivere ieri negli Stati Uniti. Alla sua famiglia vanno le condoglianze di Iddusapi.
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lunedì 10 novembre 2014

MELFI-REGGINA 2-0

COMU CAZZU
‘NDI CUMBINASTI…

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venerdì 7 novembre 2014

Domani MELFI-REGGINA (Ore 17, diretta Lega Pro Channel)

RICOMINCIARE A SOGNARE
Fuori le palle fino al 90’, portiamoci questi tre punti e poi si vedrà…

La tribuna dello stadio “Arturo Valerio” di Melfi
Melfi-Reggina: non è uno scherzo, è una gara di campionato tra la nostra Reggina e questa squadra, valevole per la dodicesima d’andata della Lega pro.  Lo scriviamo subito: abbiamo visto il Melfi contro il Catanzaro ed il Melfi è una squadra scarsa peggiore dell’Aversa (giocava in casa). Chiuso il pre-partita che abbiamo detto già tutto.

Il problema siamo noi, la nostra amata Reggina che una giusta non riesce a farla. In questo momento dove tutti vedono nero, noi che siamo sempre controcorrente vogliamo pensare positivo. Si, vogliamo essere positivi! Proprio nel momento peggiore della nostra storia.  Abbiamo un presidente allucinante, un allenatore incapace e giocatori sminchiati, cioè, un mix perfetto per il suicidio! Ma siccome produciamo il nostro sito da una birreria artigianale, sarà l’alcool, sarà quella sana follia d’ottimismo a prescindere che vien fuori in certi momenti, abbiamo voglia di ricominciare a sognare.  Sono stato esclusi Viola e Di Michele, non condividiamo ma pazienza, vogliamo che qualcuno butti quel pallone in rete e ponga fine a questo scempio. È un anno difficile, il poeta direbbe di merda, però dobbiamo svoltare. Sarà 3-5-2, 4-3-3, 4-4-2, non si è capito, ormai c’interessa poco o niente. Dobbiamo vincere è quello ciò che conta.

In questa settimana c’è stata la deliberazione sull’aumento del capitale sociale, alcuni non ci hanno capito granché ma li lasciamo perdere, il livello è quello, la sostanza è che la Reggina non è né più forte né già ricapitalizzata! Ormai abbiamo rinunciato ai dettagli, navighiamo a vista, sappiamo che dobbiamo salvarci e possibilmente vincere qualche derby, punto. Non possiamo chiedere di più a questa stagione, a questa società, a questo staff tecnico, a questi giocatori.

È tutto sbagliato, è tutto da rifare, diceva il buonanima di Gino Bartali molto tempo fa, inutile persino pensarci. La salvezza però è possibilissima, non c’è da compiere nessuna impresa, a volte giochiamo contro il nulla, cioè il Melfi, pertanto, fuori le palle fino al 90’ ed iniziamo a portare a casa questa vittoria, poi si vedrà…
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lunedì 3 novembre 2014

REGGINA-AVERSA NORMANNA 1-1

INVERSIONE DEI RUOLI?
Dopo il pareggio di ieri la sensazione è che Cozza sia il Presidente e Foti l’allenatore. La squadra rotola verso i Dilettanti, Cozza non può essere esonerato perché ha comprato azioni della Reggina? La chiarezza, questa sconosciuta.

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sabato 1 novembre 2014

DOMANI REGGINA-AVERSA NORMANNA (Ore 12.30, diretta Lega Pro Channel)

VIETATO SBAGLIARE
Poche chiacchiere e pedalare per una salvezza da conquistare

L’undicesima di andata ci propone un mezzogiorno di fuoco domenicale con una sfida tra penultima in classifica (Reggina) ed ultima (Aversa).  Questo periodo sembra il punto più basso della storia della Reggina di Foti, ancora peggiore della salvezza conquistata con gol di Giacchetta ad Ischia, perché le penalizzazioni, in corso e future, la condizione della squadra, la classifica, fanno cavalcare il pessimismo di tifosi e addetti ai lavori.

Re David Di Michele riparte dalla panchina dopo l'infortunio
Sul come e sul perché si è concretizzata questa parabola discendente se ne sono dette e scritte tante, in queste situazioni un po’ tutti hanno l’analisi più o meno giusta; adesso serve una certa lucidità da parte di tutto l’ambiente, la razionalità di chi gestisce nel proporre qualche soluzione, il sostegno di una squadra in crisi (specie se passa il concetto che sono giovani e scarsi). Durante questi campionati ci siamo spesso chiesti quando sarebbe passata questa lunga nottata, nella consapevolezza che più buio della mezzanotte non potesse fare, abbiamo pensato spesso di poterci avviare verso l’alba. Purtroppo però si trattava di sogni e pertanto ancora oggi non abbiamo compreso se sono le 23.59 o le 24.01, abbiamo però la sensazione che lo scopriremo presto.

Ciccio Cozza cerca di raddrizzare le errate posture
Leggiamo una certa voglia di ricominciare da zero, da parte di tifosi letteralmente stressati da anni di delusioni, saremmo pure d’accordo ma quando ci siamo permessi di sostenere tale concetto nel momento decisivo, cioè, in estate, quando al fallimento ci eravamo realmente avvicinati, abbiamo trovato il deserto attorno a noi perché è stata più forte l’esultanza di poter vedere la Reggina iscritta al campionato, unita alla possibilità di competere (da squadra importante) in tanti scontri contro avversarie storiche. Risultato? Adesso sarebbe meglio fallire e la stagione dei derby finora è un mezzo disastro attenuato soltanto dalla tripletta di Insigne contro il Cosenza. Stiamo regalando gioie ad ogni stadio e formazione che ci ospita, anche quando il tifo amaranto è superiore come a Lamezia, stanno cadendo uno dopo l’altro record di imbattibilità, casalinghi e non, contro squadre che non sono mai riuscite a starci dietro. L’ultimo episodio è il derby di Coppa a Cosenza giocato male e perso peggio (ai rigori).

Nel calcio capita di cadere in basso, l’importante è rialzarsi al più presto. Ci vorrebbe competenza gestionale, con un presidente attento a trasferire valori a ragazzi cresciuti nel “suo” centro sportivo, servirebbe un direttore sportivo per avere quella giusta mediazione tra società e parte tecnica, occorrerebbe avere in panchina un vincente. Si, un vincente, magari antipatico a qualcuno ma di quelli che fanno parlare il campo.  Allenatori antipatici (Gustinetti, Mazzarri, Pillon ecc.) stavano al risultato in modo inversamente proporzionale ai risultati di altri invece molto graditi (la stagione in corso appartiene alla seconda parte della proporzione...).

La contaminazione ambientale, con ovvio danno causato alla squadra, è stata sempre evidente, ancora più grave quando proveniva, in passato, da organi d’informazione muniti del carattere di ufficialità da parte della Reggina. Taluni personaggi, che hanno sempre indirizzato i loro giudizi a seconda della simpatia o meno, oggi, non sapendo come uscire da situazioni imbarazzanti in cui i tifosi stessi li “distruggono” - con argomenti - nelle loro pagine social, puntano il dito contro chi (per esempio noi), a differenza loro, non lucrano sulla passione della gente e non hanno simpatie verso squadre altolocate e strisciate.

Tornando al calcio, la sconfitta di Coppa contro il Cosenza, a differenza di quella in campionato a Lamezia, ha portato ad un silenzio stampa totale, quindi perlomeno ci siamo risparmiati le parole del presidente. Il tutto è durato un giorno poiché dal silenzio di mercoledì al San Vito, si è passati ad un’intervista di Cozza pubblicata venerdì dal Corriere dello Sport, quindi rilasciata il giorno dopo. E’ evidente che la confusione regna sovrana in casa amaranto ed è chiaro che i soliti metodi del cambio di modulo più silenzio non cambiano la classifica.

La partita contro l’Aversa Normanna è importante, ritorna Insigne titolare e Di Michele riappare in panchina, loro due, assieme a Viola, sono punti di forza tecnica che possono risolvere il momento delicato. Vanno utilizzati al meglio senza continui lamenti. Abbiamo il capocannoniere del campionato, non ci risulta che all’epoca di Mino Bizzarri o Davide Dionigi, gli allenatori, da Ansaloni a Guerini, si lamentassero della pochezza offensiva.

Cerchiamo di ripartire da concetti semplici, scegliamo un sistema di gioco che dia sicurezza, facciamo cambi ponderati e non le solite scenette (con ripensamenti repentini che non vengono notati solo da chi non li vuole vedere, ad ogni partita in casa, proprio davanti alla tribuna). Adesso non si può più sbagliare, poche chiacchere e pedalare, c’è una salvezza da conquistare e, se possibile, una dignità da ritrovare…

P.S.: Iddusapi si stringe al dolore di Giovanni Cimino di TuttoReggina per la perdita dello zio.
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